Toelettature chiuse. Che fare? Parola all’esperto

Promiseland -

Pulizia, detersione e igiene sono diventate parole chiave della nostra quotidianità da ormai diverse settimane. Ci viene raccomandato di lavare spesso le mani e di fare uso di soluzioni a base alcolica, ma cosa è giusto fare invece per i nostri amici a quattro zampe? Ci risponde Fabio Brandi, palermitano esperto di pet grooming, pronto a chiarire ogni dubbio!

Sono trascorse parecchie settimane dal lockdown disposto dal Governo ed ormai ci stiamo abituando alle strade semideserte, alle lunghe file davanti ai supermercati e persino al famigerato smart working, ma chi ha un amico a quattro zampe si è trovato ad affrontare un problema in più: come occuparsi dell’igiene di Fido, quando anche le sale di toelettatura sono state costrette alla chiusura? A rispondere a questa ed altre domande viene in nostro aiuto Fabio Brandi, maestro toelettatore specializzato nel pet grooming professionale.

Nel corso di una chiacchierata virtuale ha sciolto parecchi dei nostri dubbi su cura e pulizia del cane e del gatto, regalandoci anche preziosissimi consigli in vista di un auspicabile ritorno alla normalità.

Sebbene sia stato già raccomandato più volte, la prudenza non è mai troppa: la candeggina non va usata per pulire le zampette dei nostri cani! Cosa fare allora dopo la passeggiata?

“Sì, ribadiamo ancora una volta il concetto: la candeggina è bandita. È un prodotto altamente tossico e – se non diluita alla perfezione – può essere davvero pericolosa per l’animale. Esistono validissime alternative, come l’amuchina per uso alimentare. È sufficiente diluirne una piccola dose in una discreta quantità d’acqua (in rapporto di uno a cinque) e conservare la soluzione all’interno di un erogatore spray, in modo che sia sempre pronta all’uso.

Si possono utilizzare anche delle comunissime salviette a base di clorexidina, facilmente reperibili sul mercato e dotate di un elevato potere detergente e disinfettante.

In entrambi i casi però state molto attenti: bisogna evitare che i prodotti vengano a contatto con le mucose (occhi, naso e bocca)!”

Al momento – come tutti noi ben sappiamo – i saloni di toelettatura sono inattivi. Cosa può fare chi possiede un cane per garantirgli una corretta igiene, in assenza del contributo di voi groomers?

“Innanzitutto evitate di sperimentare soluzioni fai da te, perché potreste non possedere o non riconoscere i prodotti più idonei al quattro zampe e quindi causargli dermatiti, piodermiti e persino otiti. Tuttavia vi sarà d’aiuto spazzolarlo con frequenza: vi consiglio di munirvi di quello che amo definire il “kit del buon proprietario”, al cui interno dovrebbero trovarsi un cardatore, un pettine (con denti larghi da una parte e stretti dall’altra), un detergente oculare, un detergente auricolare ed infine un buon conditioner. Quest’ultimo sarà utilissimo per districare i nodi e per rendere più morbido il pelo del vostro cane.

Aggiungo che prenderci cura degli animali ci aiuta senz’altro a stabilire una maggiore intimità, a migliorare la relazione con loro e potrebbe persino renderci più sereni”.

Cosa fare invece con i gatti?

“Beh il gatto – per sua fortuna – non è costretto ad uscire fuori di casa, vive fra le mura domestiche e pertanto non dovrebbe entrare in contatto con soggetti affetti da COVID-19; inoltre il suo pelo e le sue zampe si sporcheranno con minor facilità.

Non dobbiamo però dimenticare che noi proprietari possiamo veicolare il Coronavirus, quindi consiglio a chi fa ritorno a casa di spogliarsi degli abiti indossati all’esterno e di lavare con accuratezza le mani.

Aggiungo che i gatti sono molto curiosi, quindi se porterete con voi sporte, borse o sacchetti i vostri mici verosimilmente ci si fionderanno dentro per ficcanasare. State ben attenti ad evitare che questo accada, perché si potrebbe trattare di superfici contaminate. Preserviamo i nostri amici felini!”.

A questo proposito sfatiamo (o confermiamo) un mito: è vero che i gatti non hanno bisogno del “bagnetto”?

“Assolutamente no. I gatti non odiano affatto l’acqua ed hanno bisogno di essere lavati, a differenza di ciò che molti credono. Bisognerà però evitare il getto diretto e violento d’acqua, perché potrebbe irritare il vostro micio: è preferibile riempire una bacinella ed immergerlo gradualmente, in questo modo non gli darete alcun fastidio.

Del resto anche i grandi felini che vivono allo stato brado ricorrono all’acqua per lavarsi, basta guardare un documentario in TV per scoprirlo”.

Parliamo di prodotti professionali per la toelettatura: cosa NON devono contenere? Di cosa devono accertarsi i proprietari dei quattro zampe prima di affidare i propri amici ai professionisti del settore?

“È doveroso fare una dolorosa premessa: il mestiere del toelettatore non è attualmente regolamentato a livello legislativo e ciò significa che chiunque può dedicarsi al pet grooming, anche chi non ha alcuna formazione in merito. Non lasciate però che siano gli utenti di facebook ed i frequentatori assidui dei parchi a consigliarvi il giusto professionista, non fidatevi di chiunque ma approfondite, documentatevi! Innanzitutto occhio ai prodotti: per essere considerati idonei non devono contenere alcool, coloranti e conservanti artificiali o agenti chimici sgrassanti ed inoltre lo shampoo utilizzato deve avere un ph compreso tra 5.5 e 7, mai neutro. Diffidate dai detergenti eccessivamente profumati e che producono una quantità esorbitante di schiuma.

Ricordo infine che – sebbene non vi sia alcun obbligo al riguardo – nessuno impedisce a chi possiede una toelettatura di formarsi ed accrescere dunque le proprie conoscenze. Pretendete che il curriculum del vostro groomer sia ricco ed aggiornato.

Tenete a mente che si tratta del vostro migliore amico, dunque chiedetevi sempre se chi se ne occupa sa davvero cosa fare”.

Fabio Brandi ed i suoi colleghi più ligi stanno lottando affinché la loro professione ottenga la giusta considerazione. È proprio per questa ragione che molti hanno deciso di consorziarsi nella Federazione Nazionale Toelettatori, il cui scopo è innanzitutto il riconoscimento categoriale. I loro impegno sociale e mediatico è sostenuto dalla CNA (Confederazione Nazionale Artigianato), che tra l’altro sposa la causa di chi pretende l’obbligo di formazione per chiunque desideri occuparsi di pet grooming.

Non dimentichiamo che la tutela degli animali passa anche da qui.

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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.

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0 commenti su “Toelettature chiuse. Che fare? Parola all’esperto”

  • Livia

    dice:

    La cura dei nostri conviventi animali prima di tutto
    Grazie dei preziosi consigli

  • Gian Maria Cavalieri

    dice:

    Mai lavato le zampe al cane dopo la passeggiata e mai lo farò, se non per sporcizia estrema, situazione che dubito avvenga.

  • Betty Barbieri

    dice:

    Toelettature chiuse? Bene, gli animali non necessitano di queste cure igieniche dal mio punto di vista.

  • Nicolina La Ciura

    dice:

    Io credo fermamente che se decidiamo che gli animali vivano nelle nostre case, serve che si rispetti l’igiene per loro come per noi. Tu metteresti mai i tuoi piedi sporchi con le scarpe sopra i divani? No (almeno spero) e neppure i tuoi animali dovrebbero farlo.

    Salvo (forse, perché l’idea di avere del fango sul letto non mi alletta) che non si viva nel bel mezzo della natura e allora magari si decide per la naturalità del vivere.

    Ma le città sono sporche, i marciapiedi lo sono, quindi come per noi anche per i nostri animali serve pulizia nel momento in cui gli offriamo una vita “umanizzata”.

    Perché in una convivenza, così come tra soli umani è importante avere regole igieniche, anche tra animali e umani è bene averne.

    Portare in casa germi, virus e batteri dall’esterno non è il massimo. Anche per i nostri amici animali! Che vi ripeto una volta umanizzati vanno protetti, perché le loro difese immunitarie comunque cambiano.

    Grazie per questo articolo molto utile, soprattutto in questo periodo dove vengono dati consigli poco chiari in tv.