Sale a quattro, il numero degli animali uccisi negli zoo di tutto il mondo in queste ultime due settimane.
L’ultimo, in ordine cronologico è l’orso “cappuccino” Taps, ibrido nato nel 2004 dall’unione di un orso bruno e un orso polare, “ospite” dello zoo tedesco di Osnabrueck.
L’animale è stato ucciso dai responsabili del parco, a colpi di fucile, mentre tentava di guadagnarsi la libertà. Taps era infatti riuscito a uscire dal suo recinto per scappare. “Il nostro personale ha reagito subito, abbiamo dovuto sparare all’animale per tutelare i visitatori“, ha spiegato il direttore dello zoo Busemann, aggiungendo che i visitatori erano stati allontanati prima dell’esecuzione.
La polemica è forte e ancora ci si chiede come mai non siano stati utilizzati dei tranquillanti al posto dei proiettili di piombo, visto che i visitatori erano già in salvo.
Insieme alla sorella Tips, l’orso era diventato il simbolo del parco per le sue insolite caratteristiche, scavava buche nel ghiaccio come il padre e d’estate si ciondolava come un orso bruno. I due animali nel corso degli anni sono stati portati in tour per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del surriscaldamento globale: in Canada, infatti, il fenomeno di ibridazione non è più così raro.
L’etologo Desmond Morris ha scritto: “C’è qualcosa di biologicamente immorale nel tenere gli animali rinchiusi in recinti in cui il loro comportamento non può esprimersi. Le specie socievoli dovrebbero vivere in gruppi e non in coppie, come fossero candidati di una ridicola arca di Noè o, peggio ancora, soli, in un triste desolante isolamento”
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