Una catena di ristorazione americana lancia “Marrot”: la carota fatta di carne

Ennesima follia degli operatori nel settore della carne: la catena di ristorazione americana Arby's, in risposta ai numerosi sostituti vegetali ai prodotti di derivazione animale, crea la categoria dei "megetables", prodotti con l'aspetto di una verdura ma fatti di carne. Marrot è la carota a base di tacchino.

Dopo aver promesso di non aggiungere mai l’impossibile Burger al suo menu, Arby’s ha creato un nuovo concetto che sfida e ridicolizza l’industria della “vegan meat” in costante espansione.

“La gente ama già la carne. Quello che gli americani non riescono a fare, è godersi le verdure “ha dichiarato Jim Taylor, Chief Marketing Officer di Arby, “Cosi ci siamo detti, se riescono a produrre carne con le verdure, perché non possiamo produrre verdure con la carne?’ Introdurremo nel mondo una categoria che chiamiamo ‘megetables’ – abbiamo fatto domanda per il marchio. Il nostro primo ortaggio si chiamerà Marrot”

La Marrot è fatta con petto di tacchino e la colorazione è conferita da una polvere essiccata di carota.

Arby ha rilasciato una dichiarazione pubblica sulla sua posizione sulle opzioni plant-based alla carne. “Arby’s non è una delle società di ristorazione interessate a lavorare con Impossible Foods”, ha affermato la società. “Le possibilità che porteremo menu vegetali nei nostri ristoranti, ora o in futuro, sono assolutamente nulle.”

Peccato che il mondo sta cambiando e certamente questa forma di pensiero conservatrice e reazionaria al cambiamento, con altissima probabilità, lascerà indietro tutte le attività che ostacolano quella che ormai viene definita “rivoluzione vegetale”.

Un’indagine del Good Food Institute (GFI) ha studiato l’entità degli investimenti nel settore dei sostituti vegetali ai prodotti a base di carne o lattiero caseari. Secondo il report, nel 2017 e nel 2018 sono stati realizzati una grande maggioranza ($ 13 miliardi) dei $ 16 miliardi di investimenti in società alimentari che sviluppano prodotti plant-based.

Fonte: report ufficiale

“Investitori e imprenditori stanno capitalizzando un cambiamento globale nel modo in cui la carne viene prodotta. L’opportunità di mercato qui è enorme “, ha dichiarato il direttore esecutivo di GFI, Bruce Friedrich. E ha aggiunto in un comunicato ufficiale: “Il cambiamento in termini di valori dei consumatori ha creato un mercato favorevole per le alternative agli alimenti di origine animale e abbiamo già visto una rapida crescita nella vendita al dettaglio”.

Il mercato potrebbe valere più di 40 miliardi di dollari entro i prossimi 10 anni, secondo gli analisti del settore. Il caso della Società Beyond Meat quotata recentemente in borsa è esemplare. La Start Up californiana  ha fatto il suo debutto a Wall Street registrando un enorme successo. Durante la prima giornata di contrattazione, il titolo, fissato a 25 dollari, ha aperto in rialzo del 76% a 46 dollari per poi chiudere più che raddoppiando il prezzo d’esordio a più 163%. La start up, valutata a 1,5 miliardi di dollari in sede di collocamento, ha sfiorato il valore di 3,4 miliardi alla fine della sua prima giornata di contrattazione: un valore di mercato stellare. L’IPO di Beyond Meat gioca un ruolo importante in queste stime; la sua IPO è la più grande negli Stati Uniti in quasi 20 anni e ha portato la sua valutazione a salire da $ 1,2 miliardi a oltre $ 3,8 miliardi.

La svolta plant based rappresenta una grande opportunità di mercato oltre che un dovere collettivo per dare risposta concreta a crescenti forme di consumo sempre più consapevolequestioni ambientali ed etiche che non possono più attendere.

La produzione di  carne impatta in misure spropositate e quantificabili. Uno dei più importanti report  pubblicati dall’Università di Oxford dal titolo “Reducing food’s environmental impacts through producers and consumers” è stato reso noto nel 2018 nelle pagine del Journal of Science.

Joseph Poore ricercatore a capo dello studio aveva affermato:

“Una dieta vegana è probabilmente l’unico modo per ridurre l’impatto sul pianeta Terra, non solo al livello di emissioni di gas serra ma anche per ciò che concerne l’acidificazione globale, l’eutrofizzazione, l’uso del suolo e l’uso dell’acqua. È molto più efficace che ridurre il numero di volte in cui si vola o acquistare un’auto elettrica.”

Il manzo produce fino a 105 kg di gas serra per 100 g di carne, mentre il tofu ne produce meno di 3,5 kg. Guardian Graphic | Source: Poore and Nemecek, Science

Siamo sicuri di voler ostacolare una delle pochissime misure concrete di cambiamento? Mangiare carne priverà le prossime generazioni del loro futuro. Questa è la direzione che catene come Arby’s vogliono prendere?


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