Un’altra ricerca è possibile

Promiseland -

La domanda che ci dovremmo porre, con le parole di Jeremy Bentham, non è: “possono ragionare? nè: possono parlare? ma: possono soffrire?” La risposta scontata risulta a tutti comprensibile: sì, possono soffrire. E soffrono molto gli animali destinati alla vivisezione. Rinchiusi per mesi in piccole gabbie, in totale assenza di stimoli. In Italia sono 3000 […]

La domanda che ci dovremmo porre, con le parole di Jeremy Bentham, non è: “possono ragionare? nè: possono parlare? ma: possono soffrire?”

La risposta scontata risulta a tutti comprensibile: sì, possono soffrire.

E soffrono molto gli animali destinati alla vivisezione. Rinchiusi per mesi in piccole gabbie, in totale assenza di stimoli.

In Italia sono 3000 al giorno, in Europa 12 milioni ogni anno ma chi specula nella sterile lobby vivisettoria è come le tre scimmiette: non vede, non sente, non parla.

Il ricatto è facile, gli interessi miliardari.

Il movente è sempre lo stesso: lo sfruttamento del forte sul debole. Ma la forza non è il diritto.

Si sfruttano gli animali perchè esseri deboli e diversi che non possono difendersi, con lo stesso principio che regolava e regola lo sfruttamento di minoranze umane deboli o diverse: razza, sesso, religione, appartennenza. La storia è piena di esempi fino ai nostri giorni.

Ma si utilizzano anche le persone perchè in definitiva tutte le norme nazionali ed internazionali tendono ad affermare che senza diretta sperimentazione sull’uomo (e se necessario su bambini – per lo più del terzo mondo) i farmaci sarebbero somministrati senza adeguate conoscenze cliniche nonostante la precedente sperimentazione animale.

Si può assimilare all’uomo un cane, un topo, una scimmia? Un gatto?

Un gatto trattato con aspirina rischia di morire dissanguato. Nutrito con l’Amanita phalloides, fungo per noi fatalmente velenoso, conserva ottima salute.

Gli esperimenti sugli animali ci danno informazioni sugli animali, non sulle persone. Il risultato di studi compiuti sugli animali non può mai garantire la sicurezza o l’efficacia delle medicine o di altri prodotti destinati agli esseri umani, a causa delle differenze biologiche, anatomiche e biochimiche fondamentali tra le specie. Esistono innumerevoli esempi di medicinali testati sugli animali che sono stati immessi sul mercato come sicuri per poi causare effetti collaterali gravi e addirittura il decesso degli umani. Dalla talidomide al TGN1412.

Si pensa che l’utilizzo di animali ai fini sperimentali sia un male necessario perchè grazie a loro possono essere salvate vite umane. Eppure sono molti gli scienziati contrari a questa pratica, in alcuni casi anche solo ed esclusivamente per ragioni scientifiche.

Studiare la complessità dell’organismo umano ricorrendo agli animali come modello è un grossolano errore metodologico poichè si vuole sostituire la complessità umana utilizzando organismi altrettanto ma diversamente complessi.

L’approccio scientifico prevede di conoscere perfettamento il modello su cui si lavora e questo non avviene.

Anche volendo tralasciare le ragioni etiche (quelle che rendono l’uomo pienamente umano), la sperimentazione animale è comunque una prassi grossolanamente errata e obsoleta, soprattutto se si guarda alle nuove metodologie oggi disponibili: osservazione dei malati, studi epidemiologici, modelli matematici, ricerca su cellule e tessuti coltivati in vitro, tecnologie in continua evoluzione come i chip al DNA.

In Europa esiste un Istituto di ricerca, l’ECVAM, per lo studio, la validazione e la diffusione di tali metodi sostitutivi più predittivi, rapidi ed economici. Questo Istituto viene finanziato dagli Stati membri, dall’industria, dalle organizzazioni animaliste ma non dal grande pubblico che invece finanzia la vivisezione attraverso le campagne di raccolta promosse dalle compagnie telefoniche e dai mass media.

In Italia è stata promulgata la Legge 413 /1993 “Norme sull’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale” che, caso unico nel Diritto, recita esplicitamente all’art. 3 comma 5: “Tutte le strutture pubbliche e private legittimate a svolgere sperimentazione animale hanno l’obbligo di rendere noto a tutti i lavoratori e gli studenti il loro diritto ad esercitare l’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale”.

Da una indagine recentemente effettuata, risulta però che le Università che hanno l’obbligo di “massima pubblicità”, non diffondono la legge come previsto.

Negli Stati uniti il Consiglio Nazionale delle Ricerche (NRC) sta avviando un cambiamento, definito dal Consiglio stesso “epocale”, sui metodi di sperimentazione biomedica. Anche le maggiori riviste scientifiche: Science, British Medical Journal of Applied Animal Welfare e in particolare Nature, pubblicano articoli che contestano la sperimentazione animale quale metodo scientifico, definendola “cattiva scienza” mentre il Rapporto “Toxicity Testing in the XXI Century: a Vision and a Strategy 2007” parla della necessità di un radicale cambiamento di paradigma.

Perchè i metodi sostitutivi non hanno eliminato del tutto il ricorso agli animali?

I motivi sono vari: inerzia culturale, paravento giuridico, comodità, la difesa di un ordine precostituito da parte di coloro che sono al suo interno. Abbandonare l’uso di animali significherebbe investire per riconvertire laboratori, smantellare allevamenti e stabulari, significherebbe anche tagliare fuori dal mercato le grandi multinazionali che allevano e forniscono animali a tutto il mondo.

Tra questi allevamenti quello di Green Hill a Montichiari BS, ormai noto alle cronache per le continue manifestazioni e interventi di protesta di migliaia di cittadini che ne chiedono la chiusura.

I cani beagles allevati vengono inviati alla vivisezione. Non sono cani come gli altri, animali d’affezione protetti dalla legge che ne vieta il maltrattamento l’abbanodno e l’uccisione. I beagles di Green Hill si possono torturare e uccidere.

Questa dicotomia rappresenta una contraddizione, un’anomalia etica, oltre che del Diritto. Da una parte il cane (certi cani) si tutela legalmente, dall’altra il cane (certi cani) si viviseziona legalmente.

Per concludere:

un concetto autorevole:

Il fatto che un’opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Infatti, a causa della stupidità della maggioranza degli uomini, è molto più probabile che un giudizio diffuso sia sciocco piuttosto che ragionevole. Bertrand Russell

e una speranza possibile:

Avviene spesso che la credenza universale di un’epoca, dalla quale nessuno era libero senza uno sforzo straordinario di genialità o coraggio, diventi in un’epoca successiva un’assurdità talmente evidente che l’unica difficoltà è di capire come tale idea fosse mai potuta apparire credibile. John Stuart Mill

Ringraziamo Mariangela Corrieri Responsabile LAV Sede di Firenze e provincia

(Foto di amber 10_79 su Flickr)

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7 commenti su “Un’altra ricerca è possibile”

  • cecilia

    dice:

    Cari amici degli animali, già più di quaranta anni fa lottavamo in Ticino-CH contro la vivisezione; non si giustifica perché non è attendibile scientificamente e non si fa perché l’essere umano si degrada completamente infliggendo quest’inutile sofferenza ad altri esseri viventi senzienti e dotati d’intelligenza, prova del degrado continuo dell’uomo è il modo in cui tratta gli animali e fin quando si nutrirà e si curerà con le medicine che hanno provocato dolore indicibile ai suoi simili, la sua mentalità non potrà mutare e il suo livello di coscienza resterà al di sotto di quello di tutti gli animali della terra pur sentendosi superiore e al centro del mondo, fin quando l’uomo non capirà che è solo un ospite di passaggio, e che come tale deve comportarsi, non potrà evolvere ulteriormente ed essere portatore di pace e prosperità. Ogni nostra azione dovrebbe essere rispettosa del pianeta che ci accoglie nella sua totalità, rispettando ogni elemento, terra-acqua-fuoco-aria e spazio,dovremmo agire valutando la portata delle reazioni delle nostre azioni poiché noi siamo il risultato dei nostri pensieri e ogni pensiero lascia una impronta.Auguri di buona riuscita ai giovani della LAV che oggi lottano ancora contro questa terribile attività.

    • Renata

      dice:

      Parole Sante!

  • tilde

    dice:

    Vivisezione …. Dio mio solo la parola fa orrore………..

  • tilde

    dice:

    quando verrà il giorno in cui la vivisezione non sarà più praticata ?????????????

  • marco

    dice:

    bellissimo articolo.
    basta vivisezione, che sia sugli animali o sulle persone poco importa: basta vivisezione.

  • lauro

    dice:

    le persone che fanno del male agli animali(qualsiasi sia la causa)sono le stesse che possono fare del male ai bambini,animali e bimbi sono entrambi indifesi,fragili e innocenti. ogni essere vivente ha diritto di essre libero

  • laura

    dice:

    Le persone che fanno del male agli animali(vivisezione compresa) sono persone che possono fare del male anche ai bambini. Animali e bimbi sono entrambi indifesi,fragili e innocenti. Ogni essere vivente ha diritto di essere libero!

I commenti sono chiusi.