Valutazione di impatto ambientale della caccia (2/3)

Promiseland -

2 Ipotesi su un anno di caccia Per quantificare il numero di cartucce utilizzate in un anno, e il successivo impatto ambientale, sono state effettuate le seguenti ipotesi: 1) Numero di cacciatori in Italia: 700.000. 2) Numero di giornate di caccia in un anno: 74 (solo domeniche: 24). 3) Ogni cacciatore caccia solo in una […]

2 Ipotesi su un anno di caccia

Per quantificare il numero di cartucce utilizzate in un anno, e il successivo impatto ambientale, sono state effettuate le seguenti ipotesi:

1) Numero di cacciatori in Italia: 700.000.

2) Numero di giornate di caccia in un anno: 74 (solo domeniche: 24).

3) Ogni cacciatore caccia solo in una giornata permessa ogni tre.

4) Ogni cacciatore raccoglie il bossolo e non lo abbandona nell’ambiente di caccia ma lo butta nell’apposito raccoglitore di rifiuti.

5) Ogni cacciatore spara un solo colpo ogni giornata di caccia.

6) I pallini di piombo non finiscono mai sul fondo di laghi o acquitrini. Non viene quindi considerato il problema dell\’accumulo di pallini di piombo sul fondo dei laghi, stagni e acquitrini.

7) Il bossolo può essere composto da diversi materiali : dato che solitamente si utilizza il Polietilene, è stato considerato un impatto medio di tutti gli impianti di polimerizzazione di cui erano disponibili dati.

8) Come metallo per il rivestimento della parte inferiore del bossolo è stato considerato il lamierino di ferro.

Queste ipotesi non pretendono di descrivere l’attuale situazione della caccia in Italia ma solo di descrivere il sistema considerato.

Le analisi, i risultati e i confronti effettuati in questo studio si

riferiscono esclusivamente alla situazione presentata e non pretendono di avere valore assoluto.

La scelta delle suddette ipotesi è stata effettuata per cercare di valutare l’impatto ambientale di quella che viene normalmente definita, anche dalle associazioni ambientaliste, la « buona caccia ».

Quella caccia che ha il minore impatto ambientale possibile ed è effettuata dal cacciatore che è:

1) regolamente registrato

2) rispettoso del calendario venatorio legalizzato

3) non desideroso di cacciare ogni volta che può

4) attento a raccogliere i bossoli

5) attento a sparare solo «a colpo sicuro» e non più di una volta al giorno

6) attento a non indirizzare il colpo verso zone d’acqua.

Qualsiasi modifica peggiorativa delle suddette ipotesi aumenta conseguenzialmente e proporzionalmente l’impatto sull’ambiente.

Come accennato nel paragrafo precedente, il risultato finale di una LCA è un single score, un « valore finale » dell’impatto ambientale. Più è alto questo numero e maggiore è l’impatto ambientale.

Per un non specialista di valutazioni di impatto ambientale questo numero è praticamente privo di significato.

Ad esempio : un single score di 10.000 cosa rappresenta? è un numero alto o basso?

Per una maggiore divulgazione di questo lavoro e per semplicità di spiegazione, parte della presentazione dei risultati verrà effettuata tramite un confronto con una discarica di rifiuti solidi urbani.

Questo confronto ha l’unico scopo di offrire un termine di paragone dell’impatto ambientale di un anno di caccia con un « sistema » molto più conosciuto, sia a livello sociale sia a livello di documentazione scientifica; un sistema semplice che può facilmente aiutare nella spiegazione dei risultati ottenuti.

Massimo Tettamanti

Aprile 2004

Il testo integrale nei Laboratori della Casa di Gondrano

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