VeganFest: una storia d’amore per la Vita. L’intervista al fondatore di VEGANOK Network

Promiseland -

Quest'anno ricorrono 20 anni di attività di Promiseland e la dodicesima edizione del VeganFest: abbiamo ripercorso la storia di quello che è diventato l'evento vegan più grande e importante d'Europa insieme al fondatore del VEGANOK Network, Sauro Martella.


Come forse saprete, quest’anno festeggiamo 20 anni (!) dalla storica apertura del forum e sito Promiseland, e 8 anni dal primo VeganFest, che sarà alla dodicesima edizione con il VeganFest di Bologna dal 7 al 10 settembre prossimo venturo. Per l’occasione abbiamo intervistato Sauro Martella, pioniere della divulgazione vegan e storico fondatore di VEGANOK Network. Una carrellata nella storia del VeganFest, dalla piccola prima edizione di Bassano del Grappa nel novembre 2010, “baciata” dalla pioggia, all’edizione di Bologna del prossimo settembre di cui fervono gli ultimi preparativi.
Com’è nata l’idea del primo VeganFest?
Il VeganFest nasce grazie ad una prima edizione che si chiamava originariamente “BioVeganFest” organizzata insieme ad altri attivisti di Bassano del Grappa. Era una iniziativa locale senza aspirazioni di crescere internazionalmente. Dopo la sua conclusione, abbiamo deciso di far nascere un qualcosa che non servisse solo a sé stessa, ma avesse una visibilità per la prima volta anche al di fuori dell’Italia e che soprattutto coinvolgesse espositori e visitatori non vegan affinchè le finalità di diffusione etica fossero rispettate. Per quei tempi era una visione decisamente innovativa visto che le poche iniziative esistenti erano poco più che “sagre” visitate in gran parte dagli stessi vegani e senza nessuna attenzione dei media nazionali. Nasce così il primo evento vegan davvero internazionale con la caratteristica (anche questa fu un’innovazione visto che a quei tempi tutto veniva fatto in modo un pò improvvisato) di far firmare un preciso disciplinare a tutti gli espositori sul rispetto della scelta etica vegan nei prodotti venduti. Anche il cibo proposto fu rivoluzionario perché invece di allestire una classica cucina da sagra, fu allestito un vero e proprio ristorante vegan all’interno di una villa ottocentesca gestito da professionisti. Fu un successo, oltre 18.000 visitatori da ogni parte del mondo. Fummo travolti da un flusso inaspettato di persone e dall’attenzione mediatica di tutti i media nazionali.
Ci racconti come andarono i primi VeganFest?
La seconda edizione fu ancora più difficile da allestire perché dopo il successo appena ottenuto, rischiavamo di non ottenere gli stessi risultati, ma da vegani attivisti quali siamo, non abbiamo avuto paura e siamo riusciti nella missione impossibile di superare ancora l’insuperabile, oltre 30.000 presenze che per 5 giorni hanno letteralmente sommerso l’intero paese di Seravezza (bloccando la viabilità fino ai paesi vicino). Ricordo visitatori provenienti da Israele, Stati Uniti, Russia, oltre naturalmente da tutta Europa. L’idea ancora più innovativa fu di coinvolgere l’intero paese con tutti i commercianti che allestirono vetrine vegan (non era mai stato fatto prima un evento di questo genere e su questa scala e tutt’ora non ci risulta che sia mai stato replicato nel mondo un evento di questa portata e con queste caratteristiche.

Buffet di inaugurazione del VeganFest 2011 a Camaiore a cura di Vegusto

Centinaia di eventi su 7 palchi diversi contemporaneamente, difficile da immaginare anche oggi che il movimento vegan è ormai cosa consolidata. Fu decisamente l’edizione dei record perché fu anche allestito un grande palco da concerto rock (il primo palco professionale interamente vegan su un fronte di 20 mt dal nome evocativo “VeganWave”) organizzato insieme agli organizzatori della storica ArezzoWave. In pratica per 6 mesi furono state selezionate band giovani in tantissimi locali d’Italia i cui vincitori di ogni categoria si sono esibiti sul palco del VeganFest. Ripeto, qualcosa di inimmaginabile e non più ripetibile oggi. 
VeganFest 2012: un successo internazionale

Che cosa è cambiato da allora? E cosa invece è rimasto costante?
Molte cose sono cambiate ed a fronte di un successo così esteso ci siamo domandati cosa sarebbe stato meglio fare, non per noi, ma per una coerente diffusione etica della causa vegan.
Abbiamo così deciso di trasformare tutto senza paura di cambiare una formula di successo ed abbiamo trasportato l’evento al chiuso, all’interno del SANA di Bologna, il Salone Biologico più grande d’Italia dove fino a quel momento la presenza vegan semplicemente non esisteva e le piccole realtà non avrebbero mai potuto accedervi. Abbiamo portato all’interno di SANA una ventata vegan importante tant’è che adesso non solo il mondo vegan è ben presente e consolidato, ma addirittura la ristorazione ufficiale nei giorni di SANA
è  certificata VEGANOK ed in alcuni giorni addirittura il ristorante è ESCLUSIVAMENTE vegan. Molto è cambiato ma quello che sicuramente è rimasto costante è il nostro impegno di attivisti per i diritti animali che è esattamente ciò che VEGANOK rappresenta in ogni sua iniziativa.
Red Canzian e la figlia Chiara, che saranno presenti anche a Bologna nella prossima edizione del VeganFest

C’è qualcosa  che vorresti ancora migliorare o aggiungere nel format VeganFest?
Beh, in tutte queste trasformazioni abbiamo via via privilegiato una impostazione professionale e meno da sagra. Abbiamo coinvolto personaggi di caratura internazionale che hanno attirato l’attenzione dei giornali che hanno sempre parlato bene delle nostre iniziative vegan, ma soprattutto abbiamo messo su un piedistallo il mondo scientifico e culturale, fino a quel momento relegato sempre a situazioni meno credibili e istituzionali. Continueremo a lavorare su questa strada, rendere credibile e istituzionale ogni nostra iniziativa vegan, tutto questo anche grazie al supporto del Comitato Scientifico di Associazione Vegani Italiani Onlus.
Mamme e bimbi vegan in una conferenza su gravidanza, svezzamento e crescita nell’infanzia a dieta vegetale a cura del Comitato scientifico di AssoVegan

C’è qualcosa che ti manca delle prime edizioni?
Onestamente non sentiamo la mancanza di nulla. Il VeganFest non è un evento fatto per il nostro amor proprio, ma per salvare vite animali attraverso la corretta informazione e la presenza all’evento delle più importanti associazioni animaliste alle quali abbiamo sempre garantito spazi gratuiti (altra cosa di cui, da attivisti, siamo orgogliosi). L’impostazione professionale adottata ha anche permesso di promuovere la cucina vegan come una “Alta Cucina” e non come una curiosità da assaggiare e poi dimenticarla.
L’area cooking show con dei veri professionisti chef vegani è diventata negli anni un vero polo d’attrazione a livello nazionale e internazionale.

In tutto questo è stato fondamentale la collaborazione in questi ultimi anni prima con il team di VeganBlog.it (la più grande community di ricette vegan d’Italia) e adesso con la VEGANOK ACADEMY diretta da Emanuele Di Biase e la guida organizzativa di Francesco Basco. Emanuele Di Biase è il più rappresentativo Pastry Chef Vegan italiano, cinque volte campione italiano di pasticceria artistica e continuamente nel mondo a rappresentare l’Italia nei più importanti eventi. E’ decisamente lo chef vegano di riferimento per tutti noi vegan ed insieme a lui è stato possibile elevare la cucina vegan al rango di “Alta Cucina”.
Il Vegan Master Pastry Chef Emanuele Di Biase in una dimostrazione al VeganFest

Il momento più emozionante, quello più soddisfacente, e quello più carico di significato dalla prima edizione di VeganFest ad oggi?
Come puoi ben immaginare in così tante edizioni (dal 7 settembre andrà in scena la dodicesima edizione proprio al SANA di Bologna) i momenti emozionanti sono stati tantissimi, ma ricordo con affetto ed emozione davvero forte il giorno in cui nella grandissima edizione di Seravezza abbiamo consegnato il VEGANOK AWARD a Jill Robinson, fondatrice dell’organizzazione internazionale Animals Asia Foundation che sul palco ha ringraziato me e mia moglie Renata per aver realizzato quello che anche per lei era un evento di dimensioni irripetibili. A poche ore di distanza abbiamo poi ospitato anche Folco Terzani che ha ripercorso
la storia di suo padre Tiziano. Con Folco è nata una amicizia che ci ha portati ad invitarlo nuovamente sul palco di questa edizione 2018 per ricordare e onorare gli 80 anni dalla nascita di Tiziano (14 settembre 1938).
Sauro e Jill Robertson di Animal Asia, con l’interprete Irene di AnimalAsia

Un’occasione che sono certo ci emozionerà molto. Un altro momento che mi ha veramente toccato il cuore è la presentazione del libro “EMOZIONI” (Macro Edizioni) di Emanuele Di Biase curato da mia moglie Renata Balducci svoltasi nella scorsa edizione. Tutte le fotografie e l’impostazione grafica del libro sono opera di un’artista straordinaria di nome Nicolina la Ciura, oggi responsabile della comunicazione del network di VEGANOK. Considero Nicolina come una figlia ed essere li insieme a lei a vedere la realizzazione di mesi di duro lavoro è una cosa che mi porterò nel cuore per tutta la vita. Quando tante persone lavorano insieme con il fine di difendere i diritti degli ultimi, come facciamo noi di VEGANOK, le emozioni che proviamo nel raggiungimento di ogni obiettivo, sono profonde ed indescrivibili.
Presentazione di “Emozioni” di Emanuele Di Biase con fotografie di Nicolina La Ciura.

In tre parole, proprio tre, quali sono i motivi per cui venire al VeganFest a Bologna?
Posso usarne qualcuna in più? Penso che la risposta sia la traduzione di una mia frase che portiamo con orgoglio sulle nostre magliette di VEGANOK e che muove ogni nostra energia “La nostra missione è difendere e rispettare la vita in ogni sua forma.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani Onlus, e Roberta Orrù, cantante interprete della sigla della sigla ufficiale di apertura di VeganFest Live. anche Roberta Orrù sarà presente nella prossima edizione di Bologna.

Il VeganFest è fatto da professionisti, medici, sportivi, divulgatori, chef, scrittori, attivisti, nutrizionisti, artisti, aziende di prodotti vegan…e molto altro ancora, accomunati dall’amore per gli animali e l’ambiente: adesso manchi solo tu!
Per conoscere tutti i protagonisti dell’”onda vegan” che travolgerà Bologna, leggi il programma del VeganFest 2018

La XII edizione del VeganFest ti aspetta a Bologna dal 7 al 10 settembre 2018 nell’ambito di Sana!

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19 commenti su “VeganFest: una storia d’amore per la Vita. L’intervista al fondatore di VEGANOK Network”

  • Giulia

    dice:

    Una storia di successo! Bravissim!Seguo Veganok da anni e trovo che il lavoro di divulgazione che fate sia unico!

    • Sauro Martella

      dice:

      Ciao Giulia (sei la Giulia che era volontaria alla nostra reception di Assovegan?),
      siamo orgogliosi del nostro lavoro, ma fortunatamente non siamo più soli, ci sono molte altre organizzazioni degne di essere considerate punte di diamante della lotta per i diritti animali.. Leggiti il programma del VeganFest per farti un idea di quali sono…
      🙂

  • Clara S.

    dice:

    Per me ormai è diventato un appuntamento fisso, ogni anno! Vengo al VeganFest perché ogni volta mi da la sensazione di partecipare davvero al cambiamento è questo, mi riempie di gioia

    • Sauro Martella

      dice:

      Grazie Clara, ti aspettiamo anche quest’anno! 🙂

  • Laura Serpilli

    dice:

    Un percorso incredibile. Sono felicissima ed orgogliosa di far parte di un team che sta cambiando il mondo! Go vegan!

  • Anonimo

    dice:

    Che bellezza! Che storia d’amore… AMORE PER LA VITA!

  • Viola Zucchini

    dice:

    Sauro Martella ti stimo! Ho avuto l’occasione di conoscerti e trascorrere una serata con voi lo scorso anno, sei un uomo davvero speciale e la donna che ti sta accanto lo stesso! Siete persone uniche che hanno cominciato a cambiare il mondo già 20 anni fa! Oggi tutti si riempiono la bocca della parola Vegan quanto in realtà non sanno nemmeno cosa significhi veramente. Ancora complimenti per tutto quello che avete saputo creare siete grandi !!!

    • Sauro Martella

      dice:

      Grazie Viola dei complimenti, ma non esageriamo.
      Tutto quello che facciamo è possibile grazie a un team di attivisti vegan che si è creato, persone straordinarie che hanno scelto di dedicare la loro vita alla causa nobile di difendere i diritti degli ultimi, non faccio certo tutto da solo.
      🙂

      • Tina

        dice:

        Ciao Sauro, sei una persona umile e sincera nel lodare i tuoi magnifici collaboratori!
        Sei un vero ❤️ leader del tuo team!
        Ti stimo ancora di più!
        Go Vegan!

  • Jennifer

    dice:

    Grande Sauro Martella! Un mito!!! Spero di poter lavorare con voi un giorno!!!

    • Sauro Martella

      dice:

      Ciao Jennifer, non sono affatto un mito. Sono un attivista per i diritti animali come ce ne sono tantissimi, molti più di quanto volgiano farci credere i media nazionali che mettono in vetrina spesso personaggi esaltati oppure non veramente vegan per mettere la nostra scelta etica in ridicolo.
      Faccio quello in cui credo esattamente come lo fanno in molti.
      Se vuoi valutare di lavorare nel team di VEGANOK per difendere i diritti animali, mandaci un tuo curriculum e raccontaci di te, delle tue passioni e del perchè vorresti dedicare la tua vita ai diritti degli ultimi, le nostre porte sono sempre aperte aper ascoltare chiunque si riconosca nei nostri valori.

  • Anonimo

    dice:

    Le storie di successo sono sempre storie comunque di impegno e fatica… e voi non avete mai mollato davanti alle difficoltà, in tempi dove già il dire vegetariani era per pochi, pochissimi, avete parlato e fatto parlare di vegan senza eguali… siete grandi!!!

  • Cuck Norris

    dice:

    facile salire sul carro della moda del momento vero? quando la moda passerà rideremo in tanti

    • Sauro Martella

      dice:

      Caro “Chuck Norris” (immagino il tuo nome lo volessi scrivere così vero?)
      La scelta vegan è una scelta di libertà e di giustizia da sempre presente nello spirito umano e nella sua storia proprio caratterizzata da rivoluzioni per il riconoscimento di questi diritti. I diritti delle popolazioni di colore, il diritto di voto alle donne e magari ti altri noti che è inutile stare qui ad elencare… esci dal
      Mondo delle favole, la vit non è fatt di mode del momento, ma di cambiamenti evolutivi inarrestabili.
      Ti auguro di aprire gli occhi, la mente e il cuore.

  • Valerio Angeli

    dice:

    Seguo questo evento sin dal 2011.
    Ma quest’anno non potrò essere presente poiché devo fare un viaggio di lavoro tutto il mese di settembre
    Si possono poi video ?
    A volte non riesco a trovare questo materiale .
    Come funziona il vostro sito per vedere i video ?
    Io non. Li trovo mai.

  • Martina Rocchi

    dice:

    Complimenti per tutto il lavoro
    ascolto in questi anni.
    Go Vegan

  • Caro Sauro, oggi orientarsi all’interno di organizzazioni che hanno l’intento di realizzare un gruppo di lavoro utile e responsabile…non è facile. Tante sono le difficoltà, le divergenze, e quello che mi ha sempre stupito (ed anche deluso) sono i litigi e le differenze intellettuali a carico di chi, pur credendo nella liberazione Animale, non riesce solidamente a costruire una guida valida per coinvolgere le persone a modificare la loro coscienza.
    Indubbiamente il veganismo è ancora oggi, proprio per la sua ideologia altamente rivoluzionaria, non pienamente condiviso dall’opinione pubblica. Le tradizioni storiche e le abitudini alimentari faticano a scomparire. Spesso non è sufficiente presentare un piatto di vegetali al ristorante, o in una manifestazione pubblica, per creare convincimento ed interesse. Serve arricchirlo con ingegno e cura, magari coinvolgendo gli spettatori tramite spiegazioni accurate e coinvolgenti e, non per ultimo, autopresentarsi in modo convincente ed autorevole. Di questo la gente apprezza il significato, e quindi l’aspettativa per un prossimo avvenimento. Perchè non è facile, come detto prima, riunire più teste in un unico grande gruppo di collaboratori.
    Il successo sta nel ricercare persone motivate ed orgogliose di quello che fanno, una spinta necessaria per superare le avversità. E noi sappiamo bene che i problemi sono all’ordine del giorno.
    Al di là del ruolo, più o meno gratificato, quello che conta è l’emozione di condurre un lavoro professionale, accreditato, rivolto al futuro (non certamente a stupide diatribe che spesso si vedono nei peggior dibattiti). Facile oggi dichiararsi vegani senza una base coltivata con responsabilità ed impegno.
    In tutto questo, caro Sauro, tu e Renata avete avuto la caparbietà ed il coraggio di affrontare una nuova ed avvincente realtà, con l’obiettivo di aprire un varco nell’indifferenza. Certe brutte cose, come la sofferenza Animale, la gente comune non le vuole toccare con mano, preferisce ignorare pur di non vedere o sentire. La forza che vi spinge ad andare avanti è anche motivata da un senso di giustizia che deve prevalere a favore degli Animali. Tutti i vostri collaboratori, chi più e chi meno, devono sentirsi parte di un cambiamento che rappresenta la storia dell’animalismo…dalle prime battaglie in piazza fin al concepimento di una nuova e progredita realtà.
    So bene, proprio perchè da alcuni di voi ho percepito questa sensazione, che determinate caratteristiche sono intrinseche nella persona maggiormente sensibile alle tematiche Animali. Bisogna farsi forti di questa dote astratta ma importante, ed andare avanti nello sviluppo di nuove idee e concezioni utili alla rivoluzione. Una svolta nelle abitudini sociali, perchè gli Animali soffrono, e noi dobbiamo sentirli. L’entusiasmo non deve cessare mai, perchè esso è coinvolgente e favorevole alla crescita individuale.
    Sono grato a te, Renata e Laura per avermi coinvolto (non me ne vogliano gli altri). Seppur minimamente, ricambio con queste parole il mio ringraziamento.

    • Sauro Martella

      dice:

      Grazie a te Roberto, il tuo contributo è preziosissimo alla causa…
      Ci vediamo a a Bologna!

  • Giovanni Lombardo

    dice:

    Caro Chuck Norris il veganismo non e’ una moda ma uno stile di vita che si basa sul rispetto della vita animale , noi vegani non mangiamo prodotti di origine animale , non indossiamo pelle che appartengono agli animali , non usiamo cosmetici che contengono ingredienti di origine animale e che sono testati su animali . Le prove che il veganismo non e’ una moda sono l’aumento di prodotti vegani come le bevande vegetali mentre sono in calo i latti normali , sono in aumento i locali vegani , per non parlare di molte aziende di prodotti cosmetici che non testano più su animali e che usano solo prodotti di origine vegetale

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