Vegani derivati animali

“Capisco la carne, ma le uova e il latte..”: ecco perché i derivati non sono affatto più etici

Molte persone credono che latte, uova e miele siano eticamente "migliori" della carne, eppure i vegani escludono anche i derivati animali dalla propria alimentazione: ecco perché.

I vegani lo sanno: se si parla strettamente di etica, latte, uova o altri derivati animali come il miele non sono poi tanto diversi dalla carne. Sebbene generalmente non prevedano la morte dell’animale che li produce, si tratta comunque del risultato dello sfruttamento di milioni di animali.

Se a te non sembra ragionevole ed estremo, lo è per chi abbraccia la scelta vegan. D’altronde il veganismo è a tutti gli effetti uno stile di vita che rifiuta qualunque tipo di sfruttamento di ogni essere vivente, a prescindere dal contesto. 

Vegani e derivati animali: la non etica del latte

Il latte, per esempio, gode di “ottima fama” che cela quello che davvero sottostà alla produzione di questo alimento. La produzione di latte, esattamente come in qualsiasi allevamento, priva della libertà e costringe milioni di animali a vivere in condizioni di estremo sfruttamento, vere e proprie macchine da produzione al servizio dell’uomo. Se la vita media di una vacca sarebbe di 20 anni, in allevamento si riduce inevitabilmente a 4 o 5, per via di sfruttamento estremo e malattie. 

E poi? Quando una vacca “da latte” non produce più viene mandata al macello.  E, postilla, non esistono animali da latte: vacche, capre o asine ne producono solo se incinte (e per questo sono ingravidate artificialmente per farlo).

E le uova?

Discorso simile, se non ancora più atroce. Oltre la metà delle galline allevate in Italia per le loro uova rientrano nel sistema dell’allevamento in gabbia, probabilmente uno dei peggiori in assoluto. Costrette a vivere in spazi piccolissimi, chiuse in batterie talmente piccole da non permettere loro nemmeno di spiegare le ali, su più piani all’interno di enormi hangar senza finestre. 

L’unica cosa che conta, in questi luoghi dell’orrore, è la produzione: in allevamento, ogni gallina produce circa 300 uova in un anno, contro le 100 o meno che produrrebbe in un contesto naturale. Chiaramente questo ha un prezzo da pagare: in natura una gallina vive per 8 anni, in allevamento finisce al macello prima dei due anni.

Non c’è niente di “più etico” in tutto questo, no?

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