“Va bene non mangiare carne, lo capisco. Va bene anche non mangiare latte, formaggi e uova, anche se un po’ estremo… ma perché non puoi fare un’eccezione, per questa cena in famiglia o per la grigliata con gli amici?”.
Siamo certi che, da vegani, questa sia una di quelle domande che almeno una volta nella vita vi siete sentitз porre in merito alla vostra scelta etica. La risposta per chi diventa vegan accogliendo l’essenza di questa scelta – ossia per ragioni etiche – in questo caso è una sola: no, i vegani non possono fare un’eccezione.
Quella etica non è una scelta negoziabile
Come detto, se si diventa vegan perché sinceramente convinti di portare avanti e perché ci si sente vicini alle istanze legate a questa scelta – ossia la volontà, finché nelle nostre possibilità, di evitare e ridurre al minimo la sofferenza, lo sfruttamento animale dalla propria vita e dalle proprie abitudini, a partire da quelle alimentari – molto probabilmente non si è disposti a rinunciare a valori e decisioni che diventano un cardine importante su cui basare il proprio stile di vita.
La scelta vegan, accolta nella sua essenza, non è né una dieta né una moda, ma appunto una decisione consapevole dietro una presa di coscienza forte: come tale, è difficile rinunciarci anche solo per un pasto, perché significherebbe mettere in discussione le fondamenta di molti dei valori con cui si sceglie di condurre la propria vita su questa Terra.
No, i vegani non possono fare “un’eccezione”: altrimenti, vale per tutto nella vita
Le scelte etiche sono per l’appunto personali e, se agli occhi di chi non è vegan può sembrare estremo non concedersi nemmeno uno strappo alla regola, appunto “un’eccezione”, poniamo una riflessione: seguendo questa logica, allora qualsiasi tipo di valore o istanza etica potrebbe esser messo “in pausa” in determinate dinamiche, solo perché se ne ha la possibilità di farlo.
Non ci sogneremmo mai, però, di contravvenire altri tipi di comportamenti che riteniamo desiderabili (non rubare, ad esempio, ma anche non attaccare un’altra persona perché ci sta antipatica o non tradire il proprio partner se non consenzienti) anche solo per una volta, per provare l’ebbrezza di farlo giusto in quel frangente, in un’eccezione alla regola. Se si crede di star facendo qualcosa di moralmente sbagliato e che non riflette la propria filosofia di vita, anche quando se ne ha l’opportunità difficilmente si sceglierà di portare avanti quell’azione. Ed è proprio qui che si basa la volontà di dire no anche ad un solo piatto di carne, latticini o uova: non ci interessa cedere alla tentazione, perché mangiarlo per i vegani non è un’azione desiderabile.
Se per chi non è vegan mangiare prodotti di origine animale è “normale” o “innocente”, per i vegani non è per niente così: si tratta di un’abitudine basata su uno sfruttamento sistematico di altri esseri senzienti, portata avanti da un’industria crudele che mette la violenza e il profitto davanti alla vita di animali che sanno benissimo di andare al macello, la cui libertà è limitata solo perché noi vogliamo berci un bicchiere di latte o mangiare un uovo sodo. Quindi no, per i vegani l’eccezione non un’opzione da prendere in considerazione, se quando si pensa che c’è molto altro in ballo, e che le nostre scelte quotidiane possono generare un cambiamento positivo ed etico: è anche facendo fede ad esse che si dimostra coerenza, serietà e volontà di perseguire ciò in cui si crede, magari ispirando chi ancora non ha fatto la connessione o non ha avuto il coraggio di compiere la scelta vegan.
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