Molti credono che i vegani siano persone che seguono una tendenza diffusa negli ultimi anni. Invece, questa scelta alimentare (e di vita) è stata intrapresa per secoli da chi, come noi, ha ragionato in modo etico e ha considerato il cibo e ogni altro aspetto della propria esistenza connesso con gli altri, gli animali e l’ambiente. Finalmente è arrivato il momento di presentartarteli: ecco chi sono alcuni dei vegani più famosi nella storia.
Cultura Orientale
Ari, Mitanni (XX e il XVIII a.C. tra India e Mesopotamia) sono i primi popoli orientali vegani di cui abbiamo testimonianza. Dalle fonti rinvenute, infatti, si evidenzia un’attenzione spirituale verso tutte le creature del pianeta e un aspro giudizio e condanna per le persone, invece, che sceglievano di nutrirsene.
“Se una persona mangia carne umana, di cavallo o di altri animali, e priva gli altri del latte uccidendo le mucche, o re, se tale essere malvagio non desiste con altri mezzi, allora non devi esitare a tagliargli la testa.” (Rig Veda, 10, 87, 16)
Anche Zarathustra, filosofo e mistico, del IX a.C. era fermamente convinto che per raggiungere l’illuminazione dovesse astenersi dal ferire, uccidere e cibarsi degli animali. Anzi, per lui la coltivazione era una pratica ascetica in grado di accrescere un sentimento di giustizia e fede.
“Chi si astiene dal mangiare la carne martoriata degli animali uccisi avrà lo spirito santo e la verità.” (Manco 1999, p. 203.)
Molto tempo dopo, hanno portato avanti questa ideologia anche Jina e i giainisti. Loro adottarono una filosofia non violenta che influenzava in modo determinante l’alimentazione, totalmente vegetale e priva di qualsiasi organismo o contaminazione. Un esempio, tra i più virtuosi di questa corrente, ne è Mahavira (599 a.C.– 527 a.C.).
“Tutte le creature esistenti, viventi, senzienti, che respirano non dovrebbero essere uccise, trattate con violenza, né abusate, né tormentate, né allontanate.” (Ācāranga sūtra, I, 4, 1)
Non solo vegano, quindi, ma anche pioniere della tutela degli animali: fu il primo nella storia ad aprire un rifugio per le creature bisognose.
Antica Grecia ed Eraclito
I filosofi greci, da sempre, hanno tramandato un’attenzione all’alimentazione, conseguenza diretta del benessere fisico e della chiarezza mentale. Tra questi, anche il filosofo oracolare Eraclito che, con i suoi aforismi, ci ha lasciato un ricco patrimonio da interpretare. I suoi seguaci ne hanno lodato la disciplina, tra cui il suo astenersi dai cibi e derivati animali. Lo testimonia Diogene Laerzio in “Vite e dottrine dei filosofi illustri”, raccontandoci che, un volta ritiratosi su una montagna, ha iniziato a nutrirsi esclusivamente di ciò che la natura gli donava.
Questa idea ha raggiunto e influenzato religioni, religiosi e studiosi raggiungendo pure il periodo della diffusione del cristianesimo e il medioevo.
Religiosi cristiani e lotta contro ogni tipo di crudeltà
Il cristianesimo ha avuto un forte impatto sulla cultura occidentale, influenzandone usi e costumi. Questa religione, molto spesso, si è posta dei dilemmi pure riguardo la giusta alimentazione, aggiungendo nel piatto i valori che la caratterizzano.
Ambrogio di Milano (339-397), vescovo, aveva rinunciato, e fatto eliminare dalla mensa della sua chiesa, pesce, carne e derivati, favorendo ricette a base di frutta, verdura e radici. Anche Agostino di Ippona (354-430) prediligeva frumento e vegetali, escludendo completamente i derivati animali dalla sua dieta.
Anche i Catari, persone aderenti al movimento ereticale cristiano, decisero di rinunciare ad alimenti onnivori. Addirittura, la loro preghiera di iniziazione enunciava “Non mangerai carne, uova, formaggio, né altra cosa se non d’acqua e di legno” (figura retorica che indica frutta e ortaggi). Inoltre, per loro, mangiare carne era come commettere un omicidio.
Un altro nome che ha portato avanti un’alimentazione etica è Tommaso d’Aquino (1220-1274) che elogiava una dieta 100% vegetale perché convinto che privarsi di cibi come latte e uova potesse allontanare concretamente dalla propria carne e permettere all’anima di avvicinarsi al divino.
San Francesco non poteva mancare in quest’elenco perché è stato addirittura denominato Santo Vegano. Lui amava gli animali e ha lasciato la sua vita agiata per vivere in natura. Cosa mangiava? Radici e frutti della terra.
Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti: i geni vegani
Leonardo da Vinci, con le sue invenzioni e la sua arte, è arrivato fino a noi ispirandoci e rendendo noi italiani orgogliosi. C’è dell’altro, infatti, l’artista era un animalista convinto e vegano. Non solo non si nutriva di animali, ma ogni volta che li vedeva rinchiusi li liberava immediatamente.
“Veramente l’uomo è il re degli animali, per la sua brutalità li supera. Noi viviamo per la morte degli altri. Ci sono luoghi di sepoltura! Da allora ho tenera età abiurato l’uso di carne, e verrà il tempo in cui gli uomini si guardano l’uccisione di animali che guardano l’assassinio dell’uomo.”
Leonardo da Vinci
Anche Michelangelo Buonarroti, il genio irrequieto e innovativo che dipinse la Cappella Sistina, non mangiava né carne, né latticini, convinto fermamente che il loro valore fosse allo stesso livello di quello degli esseri umani.
Vegani nella storia: Ottocento e una nuova consapevolezza
Numerosi scrittori, artisti e scienziati dall’800 in poi mostrarono attenzione verso l’alimentazione e di come possa passare da gesto d’amore verso se stessi ad atto di crudeltà verso gli animali.
Un esempio è l’inventore dei Kellogg, Dr. John Harvey Kellogg, medico che prescriveva ai suoi pazienti una dieta vegetale prima e dopo gli interventi. L’elevato numero di successi in sala operatoria, lo portò, quindi, a sperimentare sui cibi e l’alimentazione e, infine, inventare i famosi cereali.
“È bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di che cosa è morto il nostro cibo.”
Dr. John Harvey Kellogg
Vegani tra ‘800 e ‘900:
- Richard Wagner (1813 – 1883), musicista;
- Friedrich Nietzsche (1844 – 1900), filosofo;
- Lev Tolstoj (1828 – 1910) scrittore;
- Vincent Van Gogh (1853 – 1890), pittore;
- Gandhi (1869 – 1948), pacifista.
Veganismo oggi: creativi e la loro lotta contro la violenza verso gli animali
Dai vegani nella storia ai personaggi famosi di oggi, l’elenco di nomi celebri si allarga: Steve Jobs, vegano sin da giovanissimo, divenne fruttariano con il tempo. Paul McCartney, sua moglie e sua figlia Stella McCartney – famosa stilista che ha portato l’animal free in passerella – non solo non mangiano animali, ma sono molto attenti ai tessuti, agli arredamenti e a tutto ciò che li circonda.
“Se qualcuno vuole salvare il pianeta, tutto ciò che deve fare è smettere di mangiare carne. Questa è la cosa più importante che potrebbe fare. È incredibile quando ci pensi. Il vegetarianismo si prende cura di tante cose in un colpo solo: ecologia, carestia, crudeltà.”
Poi, Natalie Portman, Matt Groening, Woody Harrelson, Moby, Cameron Diaz, James Cameron, Pamela Anderson, Christian Bale, Joaquin Phoenix, Prince e Franco Battiato. E potremmo continuare!
Le persone che nella storia hanno scelto di non mangiare animali e i loro derivati sicuramente saranno ancora di più di quelle che abbiamo citato. In passato, infatti, non c’era una definizione netta per un’alimentazione priva di carne e latticini e spesso anche chi non mangiava latte e uova si definiva vegetariano. Un esempio? Pitagora: alcuni studiosi, infatti, non escludono che a un certo punto della sua vita fosse vegano.
Quindi, non abbiamo la presunzione di essere esaustivi, anzi, saremmo felici se ci aiutassi ad allungare l’elenco. La cosa più importante, però, è che questo elenco permetta di comprendere come nella storia l’etica è stata il piatto principale di più persone di quanto immagini.
Leggi anche: Cosa mangiano i vegani? Ecco la lista della spesa plant-based
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