Nuove sconvolgenti immagini degli investigatori di Animal Equality mostrano migliaia di polli ammassati al buio, in condizioni igieniche scarse; operai che spezzano a mani nude il collo dei pulcini considerati “scarti”; polli ritenuti troppo piccoli per raggiungere il peso necessario alla vendita, volutamente privati dell’acqua e lasciati morire di sete: questo accade all’interno di otto allevamenti di polli del Regno Unito strutture gestite da Moy Park noto fornitore di McDonald’s. Si tratta di un grande produttore che alleva e uccide più di 312 milioni di animali ogni anno. In Italia intanto dopo i casi di contagio in alcuni allevamenti e salumifici della provincia di Mantova infatti, preoccupa il focolaio scoppiato in uno stabilimento Aia della provincia di Treviso. Sarebbero 182 i contagi (tutti asintomatici) tra i lavoratori della struttura, a fronte di 560 test effettuati; nonostante questo, l’azienda ha scelto di non chiudere l’impianto di macellazione, riducendo invece del 50% la produzione per consentire un maggiore distanziamento tra i lavoratori.
Consumo di carne si registra un crollo del 30% con la conseguente riduzione delle macellazioni pari al -4,5% per la carne bovina e al -15,8% per la carne suina. Questi dati hanno già portato la Commissione Ue a stimare, per l’anno 2020, un calo della produzione di carni bovine dell’1,7% e dei consumi del 2,7%. La pandemia sta generando a livello mondiale, un grande cambiamento in termini di abitudini di acquisto I consumatori si stanno spostando verso proteine di origine vegetale e stili di vita più sani.
Il mercato dei “senza” è fiorente e cattura l’attenzione di un sempre maggior numero di consumatori. Dalla rilevazione di Osservatorio Immagino in collaborazione con nielsen emerge che sono ben 13.153 i prodotti alimentari a scaffale che hanno in etichetta un’indicazione relativa all’assenza di un componente e/o ingrediente e realizzano un fatturato di 6,8 miliardi di euro. i prodotti con il claim “senza zuccheri aggiunti” hanno aumentato le vendite di +9,1% e quelli con “pochi zuccheri” sono cresciuti di +7,6%. altri claim hanno comunque registrato performance di vendita superiori alla media “senza glutammato” (+4,9%), “senza additivi” (+2,7%) e “senza olio di palma” (+1,6%), “non fritto” (+6,1%) e “senza lievito” (+1,9%). Osservatorio Immagino ha trovato 9.431 prodotti che si presentano come “senza glutine” o “senza lattosio”, pari al 13,1% dell’offerta alimentare complessiva.
Impossible Foods – “numero due” a livello globale per la produzione di alternative vegetali alla carne e derivati, dopo Beyond Meat – ha da poco annunciato di aver ottenuto 200 milioni di dollari con la chiusura del suo ultimo round azionario di serie G, dopo aver ottenuto un finanziamento di 500 milioni di dollari a marzo con il round F. In totale, si calcola che la start-up californiana, finora, abbia raccolto circa 1,5 miliardi di dollari dal 2011, l’anno della sua fondazione.L’azienda ha dichiarato che i fondi ottenuti – grazie a investitori verranno impiegati per espandere i propri programmi di ricerca e sviluppo, ma anche per accelerare la produzione su larga scala rendendo le alternative plant-based più competitive sul mercato Secondo gli esperti il mercato della “carne” vegetale crescerà di 3,17 miliardi di dollari entro il 2024.
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