Dipendenti diretti, collaboratori esterni e professionisti che lavorano per l’azienda Riso Scotti, donano un’ora o più del loro stipendio, per raccogliere fondi da devolvere alla Fondazione Policlinico San Matteo in questo momento di crisi, raggiungendo in 48 ore la cifra record di 51.450 euro, che consentiranno l’acquisto di 5 ventilatori polmonari da destinare al Policlinico di Pavia. “Un’ora per la vita” – è questo il nome del progetto solidale nato per iniziativa di un Comitato Promotore all’interno dell’azienda – Ma non è tutto, perché Riso Scotti da alcune settimane ha aderito all’iniziativa “Aiutiamoli ad aiutarci“, attraverso la quale vengono consegnati al Policlinico porzioni di cibo destinate al personale sanitario, in un periodo in cui è estremamente difficile trovare il tempo anche per una veloce pausa pranzo.
Cresce la preoccupazione sulla situazione economica generale: il 76% delle aziende italiane segnala che l’emergenza ha avuto impatti negativi immediati, mentre 1 azienda su 5 prevede di riscontrare i primi effetti a partire dal mese di aprile. Il 73% delle aziende tricolore ha introdotto, volente o nolente, lo smart working in maniera “massiva”, applicandolo al maggior numero di persone. Ben il 90% degli intervistati esprime un giudizio favorevole in termini di efficienza e gestione ottimale dell’attività lavorativa. Non solo: per due aziende su cinque i cambiamenti organizzativi introdotti in questo periodo avranno una continuità anche una volta finita l’emergenza. Lo smart working è destinato a durare nel tempo.
Covid 19 industrie ferme e pochissime auto in strada, in Italia c’è una riduzione sensibile di gas nocivi nell’aria. ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha monitorato da satellite l’atmosfera in Europa, e ha riscontrato dallo scorso gennaio all’11 marzo una diminuzione del 10% di biossido di azoto (NO2) nell’aria, emesso da autoveicoli, centrali elettriche e impianti industriali e responsabile secondo gli esperti del 70% dell’inquinamento delle nostre città.
Nuovo procedimento istruttorio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dispone l’oscuramento di un sito web che commercializza un test per l’autodiagnosi del contagio da COVID-19. Le informazioni fornite dal professionista sull’efficacia del test, sulla sua destinazione di uso e sul suo carattere sperimentale appaiono ambigue, confuse e oscure. L’Autorità ha ritenuto, in particolare, che le modalità di promozione e vendita del prodotto siano ingannevoli e aggressive, idonee ad alterare la capacità di valutazione del consumatore, dal momento che il professionista sfrutta l’allarme suscitato dal costante aumento del numero dei soggetti contagiati dal COVID-19 e dal rischio di mortalità conseguente alla contrazione del virus, nonché dalla diffusione di notizie circa le presunte difficoltà di approvvigionamento di “tamponi” da parte delle strutture sanitarie pubbliche.
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Roberta Fazzi
dice:Che periodo da incubo, meno male che seguo il vostro notiziario e trovo anche altre informazioni.
Ah sto seguendo anche i video
Sul vostro canale e mi sto facendo proprio una cultura vegan, essendo ancora vegetariana tabte cose non le conoscevo proprio
Almeno il tempo che abbiamo
lo arricchiamo con le buona informazione , grazie
Betty Barbieri
dice:Ottimo lavoro come tutte le settimane! Informazione libera!