VEGANOK TG News: spopolano i prodotti vegan in GDO apprezzati dalla clientela onnivora

Promiseland -

L’acquisto di prodotti vegetariani e vegani nel 2020 è aumentato del 14% rispetto al 2019- Il Parlamento Europeo attacca i produttori di formaggi vegetali- Cresce l’interesse per l’alimentazione vegana e per i ristoranti che servono questa tipologia di cucina- Il primo novembre come ogni anno dal 1994 si è festeggiato il World Vegan Day

L’acquisto di prodotti vegetariani e vegani nel 2020 è aumentato del 14% rispetto al 2019: cresce il numero di consumatori attenti e consapevoli che scelgono di diminuire il proprio consumo di proteine animali in favore di quelle vegetali, di solito per motivazioni legate alla sostenibilità ambientale e alla salute. I prodotti “veg” ormai spopolano sugli scaffali della GDO, apprezzati anche dalla clientela onnivora – tanto che secondo uno studio il 90% dei consumatori di prodotti vegetali non è vegetariano né vegano – e flexitarian. Dal punto di vista geografico è il nord, e in particolare la Pianura Padana, la zona in cui i consumatori sono più orientati al consumo di alimenti 100% vegetali, mentre l’acquisto di prodotti vegetariani interessa l’intero Paese, seppure con un leggero picco sempre nel centro nord Italia. Sono la Lombardia e l’Emilia-Romagna le regioni “più vegan” d’Italia, mentre i vegetariani italiani sembrano concentrarsi in Toscana.

Il Parlamento Europeo attacca i produttori di formaggi vegetali: la normativa sul milk sounding ai sensi del diritto dell’UE, tutelava già i prodotti lattiero caseari di derivazione animale in quanto termini come “latte”, “panna”, “burro” e “formaggio” erano già riservati ai prodotti derivati dal latte; denominazioni come “formaggio vegano” o “latte d’avena” risultavano già vietate. L’approvazione dell’emendamento 171 limita ulteriormente la denominazione di alternative vegetali ai prodotti lattiero-caseari vietando termini come “simil yogurt” o “sostituto del formaggio” e più in generale qualsiasi riferimento o evocazione a termini riferiti a prodotti caseari. Si tratta di un provvedimento che soffoca la capacità del settore plant-based di commercializzare e vendere i propri prodotti e danneggerà anche i consumatori nel loro diritto di comprendere con immediatezza ciò che mettono nel carrello. A subirne le conseguenze saranno sia quei consumatori che scelgono queste referenze per motivi etici o di sostenibilità, sia i soggetti allergici o intolleranti che sceglieranno con più difficoltà.

Cresce l’interesse per l’alimentazione vegana e per i ristoranti che servono questa tipologia di cucina: a rivelarlo è un’indagine realizzata di recente da The Fork, una delle principali app per la prenotazione dei ristoranti online a livello globale. La ricerca è stata effettuata sulle prenotazioni avvenute da inizio 2019 a inizio 2020, registrando un aumento del 24,8% dell’interesse per i ristoranti vegani. ben il 75% degli intervistati concorda nell’affermare che le preparazioni vegan siano buone quanto quelle onnivore, demolendo così uno dei pregiudizi più radicati rispetto all’alimentazione plant-based A confermare questa tendenza anche nel settore del food delivery c’è Uber Eats, che per il nostro Paese evidenzia un aumento della richiesta di piatti vegetali: in particolare, dal 2018 al 2020 è stato registrato un aumento delle consegne pari al 300%.

Il primo novembre come ogni anno dal 1994 si è festeggiato il World Vegan Day, la giornata internazionale che celebra la scelta vegan e i suoi benefici per gli animali, per l’ambiente e anche per la salute. Uno stile di vita sempre più noto e diffuso, che interessa un numero sempre più ampio di consumatori e che, di conseguenza, trova riscontro nelle scelte produttive delle aziende e nella ricerca di prodotti innovativi in grado di rispondere alle richieste di questo mercato in evoluzione. L’Economist annunciava che il 2019 sarebbe stato l’anno del veganismo come fenomeno mainstream; il  2020 invece è l’anno in cui la sensibilità al vegan si è definitivamente consolidata. L’interesse e gli investimenti nel settore delle proteine vegetali, vera chiave di volta del cambiamento, aumentano e testimoniano un mercato in costante cambiamento. La produzione di alimenti sostitutivi ai derivati animali è il vero motore propulsore di questa rivoluzione dei consumi.

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