Moda la collezione Autunno 2021 di Stella McCartney celebra gli animali e chiede lo stop alle pellicce, Volto noto a livello internazionale per aver portato sulle passerelle un nuovo modo di concepire lo stile, senza l’impiego di pellicce, pelle e piume, la stilista ha da poco svelato la sua campagna per la collezione Autunno 2021, chiamata “È arrivato il nostro momento“. Una collezione che celebra gli animali non umani come nostri pari, e che sostiene le petizioni di Humane Society International (HSI) per porre fine al commercio di pellicce nel Regno Unito e nel mondo.
In tutto il mondo cresce il consumo di latte vegetale, mentre diminuisce quello di latte vaccino. In termini di emissioni di gas serra, uso del suolo e di spreco di risorse idriche, il latte di origine animale non regge il confronto con il vegetale a dimostrarlo è lo studio dell’Università di Oxford. Per produrre un bicchiere di latte vaccino ogni giorno per un anno, servono 650 metri quadrati di terreno, l’equivalente di due campi da tennis: 10 volte di più di quanto non ne richieda la produzione di latte d’avena. Il latte di mandorla richiede per la produzione 74 litri d’acqua. Il latte di riso richiede 54 litri di acqua. Sia il latte di mandorla che quello di riso richiedono un quantitativo d’acqua irrisorio se paragonato a quello di latte vaccino.
L’anno della pandemia ha portato con sé un’attenzione particolare alla pulizia e alla cura della casa, che per gli italiani coincide con la scelta di prodotti sostenibili: a segnalare questa tendenza sono i dati forniti dalla nona edizione dell’Osservatorio Immagino, che racconta il mondo del largo consumo italiano. Una tendenza che non stupisce, perché sostenibilità e rispetto per l’ambiente sono tematiche sempre più care ai consumatori, e che nel 2020 si è tradotta in un aumento del 18,1% delle vendite di prodotti “green” rispetto al 2019. Un giro di affari di 250 milioni di euro di sell-out.
Il settore delle scarpe sportive sta vivendo un periodo di cambiamento: grandi marchi internazionali puntano verso una produzione più sostenibile, rilanciando le proprie scarpe più iconiche in chiave “cruelty-free”. Ogni anno nel mondo si producono oltre 20 miliardi di paia di scarpe. L’innovazione oggi punta a cercare alternative eco-compatibili .Accanto ai grandi marchi conosciuti a livello internazionale, che rilanciano in chiave animal-free le proprie scarpe-simbolo, ci sono anche piccole aziende e start-up che lavorano per rispondere alle richieste di un mercato sempre più orientato alla sostenibilità.
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