VEGANOK TG News: la maestra ha diritto al suo pasto vegano a scuola, la sentenza del tribunale di Bologna

Promiseland -

Un’importante sentenza del Tribunale di Bologna, ha decretato che Il pasto vegano a scuola è un diritto anche per gli insegnanti- In Europa Nestlè non potrà più commercializzare i propri burger vegetali con il nome di “Incredibile Burger” vince la causa Impossible Foods- Disponibile per il download gratuito già dal 7 giugno 2020, in occasione della “Giornata mondiale della sicurezza alimentare, il progetto firmato dalla Dott.ssa Paola Cane e Jocelyn Lee Lion per agevolare la riapertura dei ristoranti dopo il Covid19 - Con oltre un milione di post su Instagram che riportano l’hashtag SELERY #celery, spopola sul web il sedano che diventa un superfood.

Un’importante sentenza del Tribunale di Bologna, ha decretato che Il pasto vegano a scuola è un diritto, anche per gli insegnanti, e deve essere riconosciuto al pari di quello di chi chiede una dieta diversificata per motivazioni religiose o per scelte alimentari (come nel caso dei vegetariani). Il giudice Filippo Palladino ha accolto il ricorso da parte di una maestra di scuola primaria che ha tentato per diverso tempo di ottenere per sé un pasto vegano all’interno dell’istituto, ma senza successo. Il Giudice ha affermato che “il regime alimentare vegano appare determinato da convinzioni di natura filosofica e/o religiosa che appaiono meritevoli di tutela nell’ambito di ampio riconoscimento del diritto alla libertà di pensiero riconosciuto dalla Costituzione italiana”. Il tutto si traduce nella condanna per il Comune di Bologna a pagare alla donna un risarcimento di 800 euro, insieme al riconoscimento del diritto a ottenere un pasto 100% vegetale a scuola anche per i docenti. Ricordiamo anche che  le Linee Guida 2016 per la Ristorazione Scolastica riconoscono il diritto ai bambini di ottenere pasti vegani a scuola senza l’obbligo di presentare un certificato medico.

In Europa Nestlè non potrà più commercializzare i propri burger vegetali con il nome di “Incredibile Burger”: a decretarlo è stato un importante tribunale olandese, dopo che l’azienda californiana Impossible Foods – famosa per i suoi “Impossible Burger” – aveva fatto causa alla multinazionale accusandola di creare confusione nei consumatori. Il tutto riguarderà 10 filiali Nestlè che operano in Europa, che saranno obbligate aeliminare dal mercato europeo il marchio illecito entro quattro settimane; se questo non avverrà, ognuna delle filiali dovrà pagare un’ammenda di 25.000 euro al giorno per tutta la durata dell’ingiunzione, multa che può raggiungere anche i 250.000 euro per filiale.

Disponibile per il download gratuito già dal 7 giugno 2020, in occasione della “Giornata mondiale della sicurezza alimentare” il progetto firmato da Paola Cane e Jocelyn Lee Lion  che fornisce linee guida e buone pratiche per la ripartenza della ristorazione dopo l’emergenza Covid-19. Ecco un estratto dell’intervista alla Dott.ssa Paola Cane all’interno della trasmissione  osservatorioveganok a cura di Laura Serpilli.

Con oltre un milione di post su Instagram che riportano l’hashtag SELERY #celery, spopola sul web il sedano: sono in particolare succhi ed estratti a base di questo ortaggio a farla da padroni sui social, eleggendo a “superfood” quello che fino a qualche tempo fa era considerato semplicemente un ingrediente di zuppe e pinzimoni Il suo successo mediatico, il cui picco è stato raggiunto nei primi mesi del 2019, è legato principalmente alle affermazioni di “guru del benessere” tra i quali spicca certamente Anthony William, autore di diversi testi legati alla guarigione con metodi naturali e ideatore del “celery juice movement“.

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0 commenti su “VEGANOK TG News: la maestra ha diritto al suo pasto vegano a scuola, la sentenza del tribunale di Bologna”

  • Betty Barbieri

    dice:

    Il pasto vegano DEVE essere un diritto sia per gli insegnanti che per i bambini! ogniuno DEVE decidere qual’è l’alimentazione che si vuole seguire nella vita. A mio parere si possono classificare come cibi e nutrimento solo la frutta e la verdura e non di certo carne in putrefazione.

  • Nicolina La Ciura

    dice:

    Mi sembra il minimo che la scuola le garantisca un simile diritto!