Alimentazione vegetale, sostenibilità, etica, personaggi e molto altro: ogni settimana ti raccontiamo il mondo vegan, attraverso le notizie e gli approfondimenti curati dalla redazione di VEGANOK Network. Cosa aspetti? La strada verso il cambiamento inizia dalla consapevolezza!
Guarda il video con tutte le notizie della settimana:
La filiera zootecnica piemontese è in crisi. Secondo Confagricoltura Piemonte, “in 10 anni è sparito un allevamento su cinque. Chiuse le stalle, è praticamente impossibile riaprirle”. Nel 2010, nella regione, si contavano 3.625 stalle di bovini che allevavano 264.488 capi, destinati alla macellazione. A luglio di quest’anno, il numero degli allevamenti è sceso a 2.828, con 239.821 capi bovini allevati. “In Piemonte, in un decennio, si è registrata una flessione del 22% del numero degli allevamenti”.
Un quadro, questo, non certo esaltante per il comparto zootecnico: gli esperti prevedono che in Europa, da qui al 2030, potrebbe registrarsi un ulteriore calo del 20% dei consumi di carne bovina e del 7-8% di quella suina. Negli ultimi anni, ma soprattutto con l’arrivo della pandemia, abbiamo assistito a un cambiamento delle abitudini alimentari. Anche nel nostro Paese si registra un minor consumo di carne rossa.
Le nuove frontiere della sostenibilità parlano di micoproteine come sostituti sicuri della carne: a rivelarlo è un articolo scientifico pubblicato su Science Direct, secondo il quale la produzione di micoproteine (derivanti, quindi, da funghi) genera emissioni di gas serra 10 volte inferiori rispetto alla produzione di carne bovina e 4 volte inferiori rispetto alla carne di pollo. Ma non solo: questa tipologia di produzione consuma 20 volte meno acqua e 23 volte meno terra rispetto all’allevamento.“Le micoproteine – affermano gli esperti – sono fonti salutari di aminoacidi essenziali, carboidrati, vitamine e caroteni. Inoltre, possono essere prodotte con bassi costi totali, indipendentemente dal clima (inondazioni o siccità) e limitazioni del territorio.”
Micoproteine: un mercato globale in ascesa in sostituzione della carne
Si chiamerà Beyond Milk e sarà la proposta di Beyond Meat per entrare nel mercato dei sostituti vegetali di latte e derivati. Ormai è fatta: all’inizio del mese, l’azienda californiana ha richiesto la deposizione del marchio presso l’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti, a dimostrazione che il colosso della “fake meat” mira ad espandersi in altri settori. Un passaggio quasi obbligato per l’azienda, visto che il latte vegetale è uno dei prodotti vegan più consumati a livello globale e, insieme alle alternative alla carne, il simbolo della “rivoluzione vegetale” degli ultimi anni. Per il momento non si hanno informazioni sul prodotto in sé, né sulle tempistiche per il lancio sul mercato. Dal documento di brevetto, però, emerge che l’azienda si concentrerà sulla “produzione di frullati, bevande a base di caffè o tè con latte o sostituti del latte”.
Tutti pazzi per il latte vegetale! Da Beyond Meat a Danone, “i big” puntano sul vegan
Dominique Crenn, chef pluristellata che dal 2018 ha bandito la carne dai suoi tre ristoranti d’oltreoceano, è al lavoro per servire carne coltivata in vitro nei suoi locali. Secondo Forbes, il progetto nasce dalla collaborazione con UPSIDE Foods (prima nota come Memphis Meats), azienda che dal 2015 produce carne coltivata di vario tipo e che si prepara al lancio sul mercato della sua carne di pollo entro la fine del 2021. Proprio dopo aver provato un boccone di questa carne, Crenn – prima e unica chef donna ad aver ottenuto 3 stelle Michelin negli Stati Uniti – ha scelto di ottenere un altro primato, diventando il primo chef del Paese a servire carne coltivata nei suoi menu.
Dominique Crenn, chef stellata, sarà la prima a servire carne coltivata negli USA
A giovedì prossimo con le notizie della settimana!

Scegli i prodotti certificati VEGANOK e sostieni così la libera informazione!