Veneto: i soldi destinati a contrastare il bracconaggio pagano i rinfreschi dei cacciatori

Promiseland -

In Veneto la caccia è un'attività mai sopita, nonostante le proteste da parte degli animalisti. Secondo quanto riportato dai media, però, c'è di più: i soldi messi a disposizione della Regione per contrastare il bracconaggio sarebbero stati impiegati per pagare rinfreschi e buffet ai cacciatori (e il tutto è regolare)


Il Veneto è noto come una delle regioni italiane in cui l’attività venatoria riprende ogni anno senza interruzioni e con l’adesione di migliaia di cacciatori, con buona pace degli animalisti che invece tentano da sempre di interrompere questa macabra “tradizione”. A rendere ancora più amara la situazione c’è adesso una notizia che farà storcere il naso a tutti coloro che si professano “anti caccia”: secondo quanto riportato da Il Gazzettino, nel 2018 le associazioni dei cacciatori veneti avrebbero intascato 262.715,66 euro, messi a disposizione dalla Regione secondo quanto stabilito da una legge regionale per attività legate alla tutela ambientale ma impiegati decisamente in maniera diversa.
La legge di cui si parla ha infatti stabilito che dal 2018 la giunta può concedere contributi a favore delle associazioni venatorie per favorire adeguate conoscenze sulla corretta gestione del patrimonio faunistico, per contrastare il fenomeno del bracconaggio o per interventi di miglioramento ambientale. Questo denaro, però, invece che per attività di salvaguardia ambientale viene impiegato per finanziare i rinfreschi dei cacciatori. E il tutto è assolutamente in regola.
Questo perché nel bando per presentare le domande, tra le spese ammissibili figurano non solo l’affitto di sale riunioni e l’acquisto di materiale per la didattica, ma anche spese per pagare docenti esperti nonché il rimborso delle spese di viaggio sostenute dagli stessi insegnanti, oltre che materiale promozionale, spese per catering, vitto e spese di trasferta. Tradotto: anche se non figurano apertamente, le spese per i rinfreschi sono ammesse. Ecco allora centinaia di migliaia di euro spesi per tutto tranne che per quello a cui sarebbero stati destinati, tanto che neanche il 4% dei soldi erogati dalla Regione sarebbe stato impiegati per azioni di vigilanza contro la caccia e la pesca di frodo.
Mentre per il 2018 sono stati finanziati 350mila euro, per il 2019 ne sono stati messi a disposizione 250mila (che si attende ancora di sapere come siano stati impiegati), mentre per il 2020 la Regione metterà a disposizione 300mila euro.
Un’iniziativa accolta sicuramente con entusiasmo da parte di Sergio Berlato (Fratelli d’Italia), Consigliere regionale del Veneto e “appassionato cacciatore”, che in questi giorni ha fatto parlare di sé sui social per aver condiviso sotto Natale una vignetta sessista e specista contro le donne. Ma non solo: specificando di rivolgersi in particolare alle vegane e alle animaliste, il politico ha abbassato ulteriormente il livello della “battuta”,  salvo poi aver cancellato la vignetta e minacciato querele contro chi si è (giustamente) schierato contro questa uscita a dir poco infelice.

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9 commenti su “Veneto: i soldi destinati a contrastare il bracconaggio pagano i rinfreschi dei cacciatori”

  • Francesco

    dice:

    Spero davvero che non sia un esempio per altre regioni trovo assurdo ai nostri giorni uno sport chiamato caccia e per di più con i rinfreschi

  • Gian Maria Cavalieri

    dice:

    Il Veneto è da sempre una roccaforte dei cacciatori. Quasi tutti i partiti politici, a parte qualche eccezione, hanno ricevuto finanziamenti da parte di associazioni venatorie. In primis Fratelli d’Italia che ha visto entrare nelle sue tasche la bellezza di 70 mila euro “donati” dall’Associazione Cacciatori. E non dimentichiamoci di Sergio Berlato, attuale consigliere regionale del Veneto e cacciatore, che con la sua vignetta sessista ha perculato le donne vegane e animaliste in genere. Quindi, ahimè, la notizia non mi stupisce.

  • Francesca Ricci

    dice:

    Come si fa solo a pensare di abolire la caccia? Tanti soldi che finanziano i partiti arrivano da queste associazioni venatorie, che vogliamo pretendere? Sono gli “intoccabili”. Solo un referendum potrebbe aiutarci.

  • Anonimo

    dice:

    Un vero e proprio furto legalizzato.

  • Simone

    dice:

    Sarebbe da far intervenire la corte dei conti. Non vi è nulla di regolare in queste assurde spese.. Ah già.. Siamo in Italia!

  • Tina

    dice:

    Brindare con le mani lorde del sangue di vittime innocenti, è raccapricciante!

  • Betty Barbieri

    dice:

    Io trovo tutto questo molto ridicolo.

  • Nicolina La Ciura

    dice:

    VERGOGNA.

  • Anonimo

    dice:

    I cacciatori sono ladri che meritano la galera

I commenti sono chiusi.