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Sulla falsariga della “svolta vegetariana” di Volkswagen in nome di un’alimentazione più sostenibile, da ottobre anche le mense universitarie della città di Berlino si preparano a servire sempre meno carne. Come si legge sul sito ufficiale della città, le istituzioni aderiranno al progetto meatless monday – lanciato per la prima volta negli Stati Uniti, nel 2003: ogni lunedì, i menu delle mense e delle caffetterie universitarie in tutta la città saranno senza carne.
L’obiettivo è ridurre ulteriormente la disponibilità di carne e pesce, in modo che rappresentino solo il 4% dell’intera offerta dei menu universitari; il resto delle preparazioni dovrà essere vegetariano o vegano. Nello specifico, il menu sarà per il 68% vegano, il 28% vegetariano e il 2% a base di pesce, con un’unica opzione di carne offerta quattro giorni alla settimana. Una decisione che rispecchia le richieste degli studenti stessi, che già da tempo cercano un’alimentazione più sostenibile nell’ambiente universitario, e che segue una strada già in parte tracciata. Da quasi dieci anni, infatti, nei grandi refettori della città viene servito ogni giorno un pasto vegano, a base di ingredienti freschi e di stagione, per cercare di ridurre le emissioni di anidride carbonica legate all’alimentazione nella ristorazione pubblica.
Non solo cibo, però: anche se in tutta la Germania le mense e le caffetterie universitarie offrono attualmente il 30-50% di opzioni vegetariane (dopo anni di crescita della domanda), l’impegno delle Università per il clima tocca anche altri settori. L’Università tecnica di Berlino, ad esempio, ha l’ambizioso obiettivo di diventare climaticamente neutra entro il 2045. Tra le altre cose, l’impegno riguarda la ristrutturazione degli edifici per una maggiore efficienza energetica, ma anche la decisione volontaria di centinaia di dipendenti che hanno scelto di evitare i voli per viaggi di lavoro su tratte brevi. La sostenibilità ambientale è diventata anche un principio che guida la didattica all’interno degli atenei della città, e gli studenti vengono coinvolti sempre più spesso in progetti che riguardano la lotta ai cambiamenti climatici.
La consapevolezza della connessione tra alimentazione e cambiamenti climatici spinge verso il cambiamento. Anche gli studenti dell’Università di Oxford hanno detto “no” alla carne di manzo e agnello per il clima, e sono sempre di più le azioni che mettono in evidenza un fatto certo: mangiare carne non è più una scelta personale.
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