Aereoporto di Francoforte. Mercoledì mattina, 1° Novembre 2000.
Pronti a partire. Onestamente, non avvertiamo ancora l’importanza dell’impegno che stiamo per affrontare. Questo viaggio, praticamente in agenda sin dalla costituzione della Coalizione, è stato organizzato in 7 mesi e ci ritroviamo qui con la consapevolezza di aver fatto tutto quanto possibile affinchè le cose andassero bene, preparandoci tanto per incontrare gli Americani a casa loro, anzi mi scuso, per incontrare i Texani nella loro terra, ma in ognuno di noi c’è in fondo un pò di timore.
Un timore che, sarà sfatato subito, sin dalla sera dell’atterraggio. Veniamo catapultati ad una veglia di preghiera a Houston per un’imminente esecuzione.
Li, ad aspettarci il nostro vecchio striscione che subito mettiamo su, e dagli sguardi attenti dei presenti capiamo che la nostra è una presenza che piace, che, in fondo ci aspettavano, perchè, quei sei italiani “timorosi”, rappresentano non solo la Coalizione Italiana, ma quanti dall’altra parte dell’oceano si battono affinchè qualcosa cambi, affinchè la società in cui viviamo sia un pò migliore.
Comincia così, davvero, l’Abolition Flies del 2000.
Da quel momento non ci fermeremo più un solo minuto per 10 giorni, incontrando studenti, comunità, gruppi abolizionisti.
Un esperienza che ci saremmo augurati che altri avessero voluto fare con noi, nata dalla consapevolezza che è ormai indispensabile lavorare a stretto contatto con i movimenti abolizionisti sparsi nel mondo e soprattutto con quelli nei cui paesi vige ancora la legge dell’occhio per occhio, come gli USA, come il Texas, scelto non a caso per questo nostro primo Abolition Flies.
Ci siamo resi conto, soprattutto dalle interviste rilasciate dagli organizzatori e dai tanti ringraziamenti ricevuti dagli studenti, dalla gente comune e non, che questo viaggio in Texas può rappresentare una svolta nelle strategie della lotta contro la Pena di Morte, per il forte impatto che ha provocato sulla gente che abbiamo incontrato e sulle associazioni Texane, alle quali ci siamo presentati con una profonda preparazione, ma, con altrettanta umiltà e ciò è risultata l’arma vincente che ha messo in evidenza in un paese così forte delle sue posizioni come il Texas, l’importanza della cultura e del rispetto dei diritti umani per un paese come l’Italia e, quindi, è un successo questo che non appartiene solo alla Coalizione ma a tutto il movimento abolizionista ed a quanti ogni giorno si battono nel rispetto della vita e degli altri.
L’ACCOGLIENZA DEL CONSOLE FRANCESE
La Francia, Presidente di turno del semestre Europeo, ha voluto testimoniare la sua posizione di Paese fortemente abolizionista, nella persona del Console Francese a Houston Le Petite, accogliendoci con una bella serata presso la sede della Rothko Chapel.
Un momento molto sentito e partecipato, anche grazie alla presenza dei Consoli Italiano e Olandese ed alle tante persone presenti.
Il Console Francese legge un lungo testo di accoglienza e di ringraziamento ed elenca statistiche e dati sulla pena di morte. Si succedono l’intervento di Arianna ed il dialogo letto da Michela e Biagio sulla loro esperienza di testimoni dell’esecuzione di Richard Jones, poi una serie di domande sul tema.
Conclude la serata un simpatico buffet offerto dall’organizzazione.
LE CONFERENZE
In 10 giorni abbiamo visitato Houston, Dallas, Austin e San Antonio, percorrendo più di 2000 km in lungo e largo per il Texas e sostenendo 20 conferenze.
Abbiamo incontrato circa 800 studenti nelle varie università e siamo stati accolti da circa 300 persone tra incontri con le associazioni e conferenze in luoghi di “culto”.
Durante tutti gli incontri, gli intervenuti hanno mostrato grande interesse a ciò che dicevamo, anche perchè, dimostrandoci sinceri alle domande poste a noi sul nostro paese ed i suoi problemi, potevamo, poi, tranquillamente, conversare su tutti i loro dubbi e le loro incertezze in merito alla pena di morte ed al loro paese.
La cosa per noi più bella, è stato ascoltare dalle parole di molti studenti, alla fine delle conferenze la loro presa di coscienza sull’inutilità e tragicità della pena di morte, ed ancor più bello sentire i loro ringraziamenti per il nostro viaggio.
Una domanda vi potrà sorgere adesso spontanea, ovvero: Nessuno vi si è rivoltato contro?
Questa è stata una delle cose che in maggior modo ci aspettavamo prima degli incontri e quasi le cercavamo, perchè, eravamo sicuri che una gran parte delle persone che sarebbero intervenute sarebbero state favorevoli alla pena di morte. Ma, al contrario di quanto creduto, tanti studenti sono intervenuti agli incontri convinti di venire ad ascoltare 6 folli venuti dall’Italia che volevano dare loro una lezione di vita e si sono trovati di fronte 6 amici pronti a dialogare ed a farsi ascoltare.
L’ORGANIZZAZIONE
Grazie al perfetto coordinamento della Texas Coalition, di Pax Christi, di Amnesty USA con Rick Halperin e di Murder Victims Families for Reconciliation, tutti gli incontri sono stati realizzati in una perfetta sincronia dei tempi e con un grandissimo spirito organizzativo.
Tutti si son dati da fare e tutti ci hanno riservato accoglienze davvero calorose
Hanno cucinato o comprato cose “buone” per noi. Abbiamo suonato e cantato insieme. Ci siamo dati forza e coraggio. Insomma, abbiamo costruito insieme qualcosa di importante, abbiamo seminato buoni frutti… Un immenso ringraziamento, per tutto ciò, va al caro amico Dave Atwood, che ha creduto fortemente in questo viaggio e che impegnandosi instancabilmente, ha fatto si che tutto andasse per il meglio e che ogni nostra esigenza fosse rispettata, dalla scelta degli Alberghi, ai pasti.
INCONTRI UFFICIALI ED INTERVISTE
Oltre all’accoglienza del Console Francese, altri 2 momenti fondamentali hanno caratterizzato questo viaggio:
– L’appuntamento con l’Editorial Board dello Houston Chronicle di Houston.
Un incontro molto forte e sentito nel quale ancora una volta siamo riusciti a dimostrare tutta la forza della cultura di un paese come l’Italia e dimostrare grazie alla nostra umiltà ed allo stesso tempo alla profonda preparazione che le tesi che portavamo erano giuste e corrette.
Al termine di questo incontro siamo stati resi partecipi di importanti e fondamentali scelte editoriali che caratterizzeranno i prossimi mesi del giornale.
In fondo alcuni di loro si sono dimostrati tra le righe favorevoli al nostro impegno…
– La conferenza stampa presso lo State Capitol ad Austin
Il momento cruciale di tutto il viaggio è stata la conferenza stampa tenuta presso lo State Capitol (Il Palazzo del Governo) ad Austin. Dave Atwood in qualità di Presidente della Texas Coalition ha letto uno statement, dopodichè Arianna Ballotta a nome della Coalizione ha potuto presentare il nostro viaggio ed ha letto la lettera che da li a poco avremmo consegnato negli Uffici del Governatore Bush e del suo secondo.
Dopo la conferenza, le televisioni ed i giornalisti hanno intervistato tutti noi e raccolto materiale informativo sull’associazione e sul progetto del viaggio.
Subito dopo, siamo stati introdotti presso gli Uffici del Governatore, dove sono state consegnate presso la segreteria 2 lettere della Coalizione nella quale si spiegava il nostro progetto e si chiedeva un impegno affinchè il Texas provvedesse ad istituire una moratoria delle esecuzione che permettesse così uno studio sull’applicazione della pena capitale come avvenuto in Illinois.
Durante i 10 giorni, siamo stati intervistati da circa 10 televisioni (tra cui una tv Francese una Messicana, FOXTV ed altre), partecipato a 2 programmi radiofonici e ricevuto una lunga serie di interviste giornalistiche.
Inoltre è stato realizzato uno speciale sul nostro viaggio dalla Catholics Television di San Antonio, il tutto per un numero di contatti stimato intorno ai 10 milioni!
La sera prima di partire il Console Italiano ha telefonato personalmente a Dave Atwood, per ringraziare lui ed i rappresentanti della Coalizione, dichiarandosi pronto ad impegnarsi ancor più in prima persona nella lotta alla Pena Capitale.
visite nel braccio della morte
Michela, Chiara e Giancarlo, durante gli ultimi due giorni di permanenza, hanno fatto visita a due loro amici detenuti nel braccio della morte di Terrell a Livingston, Deryl e Willie.
Non possiamo, però ora, non ammettere che è stata davvero dura entrare nel parlatorio e pensare a coloro che fino a poco fa visitavamo nello stesso posto e che ora…
Richard, Joe e tanti altri come loro, un pensiero per loro che vola e si posa lentamente… su una rosa rossa!
NOI
Arianna Ballotta, Michela Mancini, Chiara Silva, Biagio Santoro, Marco Mariani e Giancarlo Liguori.
Alla fine, ma ci presentiamo. Ognuno di noi con il suo bagaglio di esperienze e con il suo impegno quotidiano nella lotta alla pena di morte.
Ognuno di noi ha creduto fortemente all’impegno che stava prendendo ed ha dato tutto ciò che ha potuto.
Non sono certo mancati i momenti di tensione e di stanchezza, ma l’amicizia, la forza interiore e la felicità per ciò che stavamo facendo ha posto tutto in secondo piano e tutto è andato per il meglio.
Forti e concrete le presentazioni di Arianna, il dialogo letto da Michela e Biagio e l’impressionante video con vere esecuzioni montato con la collaborazione degli amici di Napoli della Today e proposto da noi agli studenti. E poi gli interventi di Chiara, Michela e Biagio, le interviste e le riprese di Giancarlo e… le foto di Marco.
Un momento tragicamente indimenticabile per tutti noi, è stata la veglia fuori dalle mura del carcere “The Wall” ad Huntsville per l’esecuzione del ragazzo Messicano Miguel Flores, per la cui esecuzione è stata violata la “Convenzione di Vienna”.
Tutti insieme, in silenzio o protestando fortemente abbiamo portato la voce di tutti gli italiani contro la Pena di Morte e pianto per Miguel…
Insomma, quante cose ancora ci sarebbero da raccontare, e già tante scuole ci hanno chiesto di parlare con gli studenti.
Stiamo realizzando due video professionali e chiunque fosse interessato potrà invitarci a mostrarlo. In fondo, lo scopo di un gruppo come il nostro è portare dialogo dove ci siano orecchie che possano ascoltare ed immagini dove ci siano occhi che possano vedere, perchè solo l’esperienza diretta a contatto con gli altri, giorno per giorno, goccia dopo goccia farà sempre più grande questo oceano che un giorno inonderà tutte quelle terre aride che hanno bisogno di essere coltivate…
Questo diario si conclude con un ricordo doloroso, ma necessario. Il ricordo di Richard, Richard Wayne Jones, un uomo innocente, giustiziato dal Texas il 22 Agosto di quest’anno.
Siamo andati a Forth Worth a porre una rosa sulla sua tomba, quelle rose che Richard tanto amava.
Arianna Biagio, Michela, Giancarlo, Dave, Peggy e ancora Chiara e Marco. Tutti insieme abbiamo pregato per la sua anima e per tutte le anime di quanti ogni giorno muoiono nel nome di una giustizia fallace e crudele, di quanti ogni giorno subiscono quelle ingiustizie contro le quali è necessario continuare a combattere se vogliamo davvero che quel mare un giorno possa bagnare quelle terre aride.
di Giancarlo Liguori
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