In questa nuova puntata di VEGANOK Animal Guardian la replica al servizio del TGR Umbria che si esprime pro caccia come soluzione alla diffusione dei cinghiali nei territori umbri. Conduce Alessandra Di Lenge ospite Lilian Tadini che racconta la sua esperienza con dei cinghiali.
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Gian Maria Cavalieri
dice:La mala informazione regna ovunque 😞
Nicolina La Ciura
dice:Quanto è bello vederli correre liberi! Ed è terribile l’idea che davvero l’uomo ancora oggi abbia fame di sangue di altri esseri…
Betty Barbieri
dice:Che vergogna. Come si fa a pensare ancora al giorno d’oggi che i cinghiali siano animali pericolosi. io non ho più parole difronte alle stupidaggini che dicono…
Barbara Di Nicola
dice:Ma i “ giornalai “ ( ovvero i giornalisti che pensano alla sola vendita per fare cassetto con la pubblicità) non hanno proprio vergogna ne si rendono conto del grave danno che operano facendo notizie spazzatura ?
Erica Congiu
dice:Sono animali che vivono semplicemente la loro vita nel loro habitat, che confina nel nostro…quanto siamo arroganti nel pensare che non ne abbiano diritto 🙁
Erika Rossi
dice:Nel posto in cui vivo cinghiali e volpi sono ovunque e nelle sere d’estate è capitato anche di vederli nella piazza del paese avvicinarsi alle persone pur di mangiare. Si muovono verso i centri abitati perchè hanno fame ed il cibo di cui hanno bisogno non lo trovano più nel loro ambiente usuale. A questo punto mi domando: se un animale indifeso riesce a superare la paura di avvicinarsi ad un centro abitato per via della fame perchè noi non riusciamo ad accoglierli ed aiutarli e soprattutto a domandarci come mai loro non abbiano più il cibo di cui hanno bisogno? Se ci pensiamo bene è colpa nostra, quindi il minimo sarebbe aiutarli e difenderli… dovremmo avere più rispetto per gli altri essere viventi su questa Terra e non pensare che abbiamo il diritto di uccidere qualsiasi altra forma di vita per qualsiasi futile motivo ci venga in mente. Che amarezza…