World Vegan Day: i personaggi che hanno cambiato (anche) l’economia in questo 2019

La "rivoluzione vegana" è in atto, anche grazie ad alcune figure che, nel proprio ambito di competenza, si sono fatte portavoce della scelta plant based e del cambiamento a livello globale, anche e soprattutto dal punto di vista economico

Il primo novembre di ogni anno, ormai dal 1994, si festeggia il World Vegan Day: una giornata per celebrare a livello globale i benefici della scelta vegana per gli animali, la salute dell’uomo e la salvezza del pianeta. E se il 2019 è iniziato con i migliori pronostici – preannunciato perfino dal The Economist come l’anno in cui il vegan sarebbe diventato mainstream – quale occasione migliore del World Vegan Day per onorare alcune delle figure più significative di quest’anno per il panorama vegan internazionale? Parliamo di alcuni personaggi noti a livello internazionale, che sono portavoce della scelta vegana e che con le loro azioni hanno apportato un cambiamento significativo – anche dal punto di vista economico – nel panorama alimentare a livello globale.

Ethan Brown

È fondatore e CEO della start up californiana Beyond Meat, celebre per aver lanciato sul mercato la “carne vegana” identica per gusto, aroma e consistenza a quella animale ma priva del suo impatto disastroso sugli animali e l’ambiente, perché realizzata con ingredienti 100% vegetali. Il prodotto di punta dell’azienda, il Beyond Meat Burger, è disponibile in oltre 10.000 rivenditori e punti di ristoro negli Stati Uniti, ma è da poco approdato anche in Italia, riscuotendo anche nel nostro paese un successo clamoroso. Una piccola grande rivoluzione, che promette di cambiare per sempre il mercato: uno studio rivela infatti che la “carne del futuro” sarà vegetale e la start up Californiana sta ricoprendo un ruolo fondamentale verso il cambiamento.

Ma non è tutto, perché Beyond Meat ha fatto da poco il suo debutto in borsa con un successo incredibile, tanto che la sua prima giornata di contrattazione si è rivelata la più performante dell’anno: l’IPO di Beyond Meat è il migliore da prima della crisi finanziaria del 2008. Il merito di questo successo è senza dubbio da attribuire al lavoro e alla lungimiranza di Brown, vegano da circa 20 anni, che in merito alla necessità di portare sempre più persone a passare a un’alimentazione a base vegetale ha dichiarato: “Non si costruisce un business dicendo alle persone di non mangiare ciò che amano, lo si fa aiutandole a mangiare ciò che amano e altro ancora. Si tratta di separare l’idea della carne dagli animali. Quando si pensa alla carne in termini di composizione, parliamo di cinque cose: aminoacidi, lipidi, tracce di minerali, vitamine e acqua. Niente di tutto ciò si trova esclusivamente nella carne. Noi partiamo direttamente dai vegetali [proteine del pisello] e ricaviamo questi nutrienti”.

Leonardo DiCaprio

Attore di fama internazionale reso celebre dal romantico e struggente Titanic, è probabilmente il volto di Hollywood più impegnato per la salvaguardia del nostro pianeta. Nel corso degli anni Leonardo DiCaprio ha prestato la propria notorietà (nonché le sue cospicue finanze) alla causa ambientale, iniziando nel 1998 con la fondazione della Leonardo DiCaprio Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata alla promozione della consapevolezza ambientale. Con la sua fondazione, l’attore promuove decine di cause a favore della natura  e degli animali (tra le quali la salvaguardia della foresta amazzonica), ma non basta: DiCaprio ha partecipato e/o diretto diversi documentari in difesa del nostro pianeta ormai allo stremo delle forze. Tra questi, spicca certamente “Before The Flood – Punto di non ritorno“, un docu-film incentrato sul tema del surriscaldamento globale e su quello che possiamo concretamente fare per salvare il pianeta prima che sia troppo tardi.

Anche se non è vegano, l’attore statunitense ha più volte sottolineato l’importanza di diminuire sensibilmente il consumo di carne per salvare il pianeta, investendo anche il proprio denaro nella start up californiana Beyond Meat. Una mossa certamente vantaggiosa per l’ambiente, ma anche dal punto di vista economico: il settore degli alimenti “alternativi” alla carne è in continua espansione, tanto che potrebbe essere valutato globalmente oltre 5,2 miliardi di dollari entro il 2020; esiste quindi una possibilità concreta per le aziende e gli investitori “alternativi” di contribuire a creare un futuro diverso per la nostra alimentazione.

Lewis Hamilton

È noto a livello mondiale come campione di Formula 1, ma Lewis Hamilton ha molto a che fare anche con il cambiamento verso la scelta vegana: da poco tempo, infatti, ha aperto un ristorante di burger vegan a Londra e spera di aprirne almeno altri 100 entro i prossimi sei anni. Parliamo di Neat Burger, che sta attualmente raccogliendo fino a £ 15 milioni per finanziare l’espansione e che già nelle primissime ore di apertura ha riscosso un enorme successo: “1500 burger consumati nel giro di 2 ore, ha scritto infatti Neat Burger sul proprio profilo di Instagram.

“Sono molto interessato a promuovere un atteggiamento di gentilezza verso il nostro mondo, e l’impegno di Neat Burger è quello di sostenere pratiche etiche e supportare le piccole imprese: è qualcosa che sono molto orgoglioso di appoggiare”, ha detto Hamilton in una nota prima dell’apertura. A sostegno di una dieta plant based c’è anche il documentario di Netflix The Game Changers, del quale il campione di Formula 1 è produttore esecutivo insieme ad Arnold Schwarzenegger e Jackie Chan. Un insieme di interviste a sportivi di alto e altissimo livello tra cui culturisti, ciclisti, corridori, calciatori, piloti e pugili per mostrare come una dieta vegana ben pianifica sia compatibile con lo sport a qualsiasi livello, rivelandosi anche migliore di una onnivora per la ripresa dopo un infortunio.

Emmanuelle Rienda

Il futuro della moda è vegan: lo dimostrano i sempre più numerosi stilisti che in questi anni hanno detto addio a pelle e inserti di pelliccia nelle loro collezioni, tra i quali spiccano Giorgio Armani, Donatella Versace e Stella McCartney. Proprio a febbraio di quest’anno è stata inaugurata la prima Vegan Fashion Week della storia, una vera pietra miliare nel mondo della moda, nata grazie all’idea di Emmanuelle Rienda, stylist 35enne vegana e attivista per i diritti degli animali. Un evento unico nel suo genere, durante il quale stilisti provenienti da tutto il mondo hanno presentato a Los Angeles le proprie collezioni di moda rigorosamente animal free, per mostrare come sia possibile creare capi di abbigliamento di tendenza abolendo lo sfruttamento animale e per ispirare i grandi marchi del fashion a seguire la stessa strada.

Un evento acclamato in tutto il mondo, che è stato possibile grazie alla competenza e alle conoscenze di Emmanuelle: creando campagne su misura, efficaci e stimolanti per marchi di moda, bellezza e lifestyle di lusso, la stylist è stata in grado di approcciare in un modo nuovo i media moderni, dando vita a un precedente che rimarrà nella storia del fashion.

Greta Thunberg

Studentessa svedese di soli 16 anni, Greta è stata in grado di smuovere le coscienze di milioni di persone nel mondo con i suoi “Fridays for future“, giornate che la ragazza trascorre lontano da scuola, di fronte al Parlamento svedese. Lì, tenendo fra le mani un cartello che recita “Skolstrejk för klimatet” (ovvero “sciopero della scuola per il clima”), la giovane chiede che il governo del suo paese riduca le emissioni di anidride carbonica secondo quanto stipulato nell’accordo di Parigi del 2015. Con lei, tantissime persone nel mondo – soprattutto studenti di tutte le età – sono scese in piazza per dire “no” ai cambiamenti climatici prima che sia troppo tardi.

Un seguito enorme e un’eco mediatica senza precedenti sono la firma distintiva dell’attivismo di Greta, che da poco ha aggiunto un tassello fondamentale al suo lavoro dichiarandosi apertamente vegana sui social. Un’azione non da poco se si tiene conto dell’influenza che la giovane attivista ha avuto e sta avendo tuttora su milioni di coetanei e non solo, e che può rappresentare un passo importante per la scelta vegan a livello globale.

Oprah Winfrey

Attrice, autrice tv, filantropa e personaggio televisivo di spicco oltreoceano, Oprah Winfrey è considerata una delle donne più potenti del mondo. Nonostante non sia vegana, l’attrice ha fatto moltissimo per promuovere i benefici di una dieta plant based, attraverso gli schermi televisivi e sui social. Nel 2008, per esempio, ha intrapreso una dieta vegana di 21 giorni e ha mostrato i suoi progressi nel suo programma televisivo; con lei, tutti i 378 membri dello staff hanno partecipato a questo esperimento di tre settimane. “Ho imparato molto su come gli animali vengono trattati e maltrattati prima che arrivino ai nostri tavoli – ha dichiarato alla fine dell’esperimento – È spaventoso e disumano permettere che gli animali vengano torturati per soddisfare il nostro palato”.

Una ventina di anni fa, Oprah si impegnò pubblicamente a rinunciare agli hamburger, tanto che l’industria della carne la chiamò in giudizio per il danno di immagine e il calo drastico di consumo di carne di manzo seguiti a quella dichiarazione. La “regina di tutti i media”, com’è soprannominata Oprah, vinse la causa e tutt’oggi si dichiara una non consumatrice di hamburger. Più di recente, Oprah ha invitato i suoi oltre 30 milioni di follower sui social ad aderire ai “lunedì senza carne“, iniziativa nata negli USA nel 2003 che prevede l’eliminazione di carne e derivati un giorno a settimana per la salute e l’ambiente.


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